Giovedì 6 aprile presso il Club Unione, conviviale dal titolo: "Medicine naturali per una visione al femminile della terapia" Il Dott. Raffaele Fiore, medico chirurgo, specializzato in medicina naturale e collaboratore della rivista "Riza Paicosomatica", ha parlato di medicina naturale, inquadrando la tematica dal punto di vista storico-filosofico. Una metafora cara all'omeopatia e' di paragonare l'equilibrio interiore, ovvero "la salute", all'armonia di un'orchestra, dove il ruolo di ogni funzione, di ogni energia, quindi di ogni organo, agisce in modo consapevole ed armonico.
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Giovedì, 6 aprile, presso il Club Unione, conviviale dal titolo: "Medicine naturali per una visione al femminile della terapia"
Il Dott. Raffaele Fiore, medico chirurgo, specializzato in medicina naturale e collaboratore della rivista "Riza Paicosomatica", ha parlato di medicina naturale, inquadrando la tematica dal punto di vista storico-filosofico.
Una metafora cara all'omeopatia e' di paragonare l'equilibrio interiore, ovvero "la salute", all'armonia di un'orchestra, dove il ruolo di ogni funzione, di ogni energia, quindi di ogni organo, agisce in modo consapevole ed armonico.
Secondo Fiore, il problema centrale delle medicine "naturali", oggi, non e' quello di opporsi all'approccio scientifico e tecnologico, ma di recuperare l'essenza reale delle tradizioni mediche che recano con se' alcune verità' universali, quali:
1) Ogni essere umano è individualità irripetibile, sacra portatrice di talenti.
2) la malattia non è solo linguaggio del corpo fisico, ma anche espressione di un intoppo nel processo di evoluzione animica ( psico-fisica).
3) la medicina non è mai stata solo una tecnica scientifica ma (sino alla prima metà' dell'Ottocento) anche un'Arte.
Secondo Fiore, dunque, il presupposto di tutte le medicine naturali è di rendere disponibili alla conoscenza ed al rispetto delle leggi naturali (astrali; ormonali; fisiche e naturali), lasciando emergere ed operare la potenza della creatività' umana, seriamente impegnata a lavorare su di se'.
Questo approccio ben si sposa con la soggettività femminile, meno "contaminata" dal tecnicismo imperante. Quindi, no al conflitto fra medicina tradizionale ed alternativa, ma ascolto da parte di entrambe, dell'oggetto delle loro indagini che dovrà' essere posto al centro della riflessione, passando da oggetto di sperimentazione (corpo fisico) a soggetto del prendersi cura (corpo vissuto).
Silvia Ruspa Segrataria