Linda Cavadini, docente di lettere e esperta dell’uso consapevole della tecnologia a scuola, nella sua relazione “Non surfisti, ma palombari: connessi, consapevoli e autorevoli. Comunicare in rete tra opportunità, rischi e risorse”, ha evidenziato la necessità di mettere in guardia i ragazzi sui pericoli del web.Alla base del cyberbullismo c’è l’ignoranza dei ragazzi nei diversi campi e risvolti collegati con queste tecnologie e l’incapacità degli adulti nell’educarli a un uso corretto e consapevole.
Tra i maggiori pericoli: la presenza del virtuale come realtà nel mondo dei ragazzi e la mancanza di una forma di controllo nel linguaggio e nel rispetto di sé e degli altri. Bisogna quindi indurli a farsi domande responsabili sulla bontà e sulle conseguenze delle loro scelte.