Il Club ha ospitato l'avv. Giorgia Andreis, esperta in diritto alimentare, che ha proposto un'illuminante "panoramica sul settore alimentare in Italia, uno dei più importanti mercati del nostro paese: le regole, le scelte degli operatori e le richieste dei consumatori di oggi", con una breve premessa sul ruolo e le competenze anche di tipo scientifico necessarie all'avvocato specialista di questa materia.
Il diritto alimentare è infatti una disciplina molto tecnica e il professionista assiste gli operatori del settore in un percorso che va dalla produzione alla presentazione alla distribuzione del prodotto: li coadiuva nei rapporti con fornitori, consumatori e trade, con le associazioni di categoria e le autorità pubbliche, anche con riguardo alla gestione delle crisi e delle special situations (come, ad esempio, quella che anni fa, per una coincidenza di ragioni ambientalistiche e nutrizionali, indusse a bandire l'olio di palma dall'industria dolciaria) sia in ambito giudiziale che stragiudiziale. Il settore in Italia è estremamente vivace e importante e alla profonda cultura alimentare corrisponde una cultura giuridica molto sviluppata. La sicurezza dei prodotti alimentari nel nostro Paese è garantita da una legislazione rigorosa che disciplina anche la loro presentazione (etichettatura). I rari casi di infezioni che hanno turbato il mercato in anni più o meno recenti avevano origine in paesi stranieri e le autorità hanno avuto gli strumenti per controllarle. A Torino, in particolare, il diritto alimentare è stato coltivato grazie a una Procura da sempre attenta ai diritti del consumatore. Sempre qui opera l'Istituto Zooprofilattico che è un riferimento per le moltissime analisi che svolge, ultimamente soprattutto sugli allergeni.
L'evolversi delle tecnologie, del mercato e delle preferenze dei consumatori impegna l'industria alimentare (intendendosi con questo termine l'insieme del settore, anche quello a dimensione artigianale) su fronti sempre nuovi. Oggi è richiesto il prodotto "semplice", naturale, integrale, vegetale o vegano, proteico (sebbene il trend "no carne" sia molto forte) e un risvolto di tale tendenza è l'adozione di usi estranei alla nostra tradizione – per esempio le farine ricavate da certi insetti che recenti studi approfonditi hanno "promosso" per i valori nutrizionali e per la sostenibilità. Di conseguenza anche il legislatore si muove tempestivamente per regolare l'introduzione di nuove sostanze nella composizione degli alimenti.
Nell'odierna molteplicità di informazioni, di possibilità di scelta e di sollecitazioni, emerge l'esigenza – ha ancora sottolineato l'avv. Andreis – di istruire i consumatori per renderli interlocutori critici, capaci di valutare le qualità degli alimenti senza cadere in equivoci che li inducano ad accettare e avallare informazioni distorte su di essi.