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Scudo di latte

Allattamento al seno: benefici per i neonati e per le neo-mamme

Scudo
  • Autore: Rosita Paradiso
  • Ultima modifica: Marzo 2021
  • Taranto

Il Club Taranto ha organizzato il webinar “Scudo di latte” approfondendo il tema dei benefici dell’allattamento al seno per i neonati e per le neomamme.

Ha introdotto l’iniziativa la Presidente del Club, Tati Corciulo e numerose sono state le socie intervenute. Ampia risonanza è stata data all’evento dai media locali.

 

 

 

Sono intervenuti: Michele Grandolfo, epidemiologo, già Direttore del Reparto Salute della Donna e dell’età evolutiva del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Protezione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità; Annamaria Moschetti, medico pediatra dell’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente), presidente della Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto e responsabile dell’associazione Culturale Pediatri di Puglia e Basilicata per le malattie dei bambini legate all’inquinamento.

Il primo ha trattato il tema con un intervento mirato dal titolo “Allattamento al seno, competenze in relazione che si esprimono”, sostenendo che “L’importanza dell’allattamento è radicata nella memoria storica delle comunità in ogni luogo e in ogni tempo, trova anche la più ampia conferma dalle evidenze scientifiche che testimoniano i benefici psico-fisici sul breve, medio e lungo periodo per la madre e per il bambino. L’allattamento al seno – specifica Grandolfo  –  è nel desiderio di oltre il 90% della mamme, come risulta dalle indagini dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Annamaria Moschetti, è entrata   sul tema specifico che  vede il territorio e Taranto da sempre al centro della sua ricerca, con l’intervento,  “Allattare al seno nel sito di interesse nazionale per le bonifiche, Taranto e Statte”. Famosa la sua frase “I bambini valgono molto di più dell’acciaio”, che pronunciò nel 2016 quando strenuamente chiedeva la sospensione dell’immissione sulla popolazione di sostanze cancerogene, tossiche e neurotossiche –  soprattutto sui bambini –  che sono  – affermava sin da allora – nella nostra responsabilità morale e politica.

Gli studi ci dicono una cosa che noi sapevamo e davamo per scontata,  che l’esposizione dei bambini al piombo anche in dosi minime produce dei danni neurologici.

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