Soroptimist
search

Si parla di cuore

Si
chevron_left
chevron_right
  • Progetto Nazionale:
    SI parla di cuore
  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Gennaio 2019
  • Parole Chiave: conferenza , medicina di genere
  • Cagliari

Il 30 gennaio 2019 presso l’Hotel Caesar’s, dando inizio al progetto “Si parla di cuore”, la Dott.ssa Carmela Mossa, responsabile della struttura semplice di Cardiologia nuclearedell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari, ha tenuto una conferenza dal titolo: “Il cuore delle donne”.

L’incidenza delle malattie cardiovascolari ha subito nelle ultime decadi un cambiamento significativo, rappresentando la principale causa di morte ed ospedalizzazione nelle donne.

In Italia le donne che ogni anno muoiono per malattie cardiovascolari sono circa 120.000.

 

 

Questo cambiamento epidemiologico riconosce diverse cause, tra cui il “paradosso donna”: le donne vivono più a lungo, ma si ammalano di più, ma soprattutto, la scarsa attenzione e sensibilità in campo medico prestata negli ultimi decenni al sesso femminile, che ha condotto alla percezione sbagliata che le patologie cardiovascolari siano quelle che rendono vedova la donna.

Tuttavia, l’evidenza scientifica di differenze sessuali in ambito genetico, ormonale e metabolico, sta condizionando in maniera crescente l’applicazione clinica di una cardiologia di genere, ossia non più omologata al solo sesso maschile, ma più attenta all’identità biologica, sociale e culturale dei due sessi.

L’inversione di tendenza si riflette in un approccio diverso nella diagnosi, nella prognosi e nel trattamento della malattia cardiovascolare nella donna che tenga conto dei diversi meccanismi fisiopatologici e della diversa modalità in termini di sviluppo della malattia, dal grande capitolo della cardiopatia ischemica all’insufficienza cardiaca ed alle aritmie.

Nella donna l’insorgenza della malattia coronarica è più tardiva rispetto all’uomo di circa 10/20 anni, grazie alla protezione ormonale fornita degli estrogeni fino alla menopausa. Da qui in poi si ha una rapida progressione della malattia coronarica come conseguenza dell’impatto più tardivo dei fattori di rischio tradizionali quali ipertensione, fumo, familiarità, diabete mellito di tipo 2 e dislipidemia.

 Nel momento in cui l’evento cardiaco si verifica è, pertanto, gravato, da una mortalità più elevata, soprattutto a breve termine.

Inoltre, la sottostima dei sintomi da parte della donna e degli stessi medici, in quanto il dolore toracico non è quasi mai tipico e molte volte la coronaropatia si presenta con dolore alle spalle, alla schiena, alle mandibole, oppure con dispnea, nausea o vomito; il conseguente ritardo diagnostico e terapeutico, il minor utilizzo di farmaci e procedure invasive, gravate tra l’altro da maggiori complicanze, sono fattori che si associano ad una più elevata mortalità.

Un quadro tipicamente femminile è la sindrome Takotsubo che si verifica spesso in seguito ad un forte stress (lutto, intervento chirurgico, sepsi) in cui il cuore assume la forma di un ampolla a causa di un eccessivo rilascio di catecolamine.

A dispetto di una presentazione clinica drammatica gravata da un elevato rischio di complicanze in fase acuta, la disfunzione ventricolare sinistra che ne deriva è di solito reversibile con restitutio ad integrum in poche settimane.

X