Guidate dal prof. Giorgio Pellegrini, abbiamo celebrato il Soroptimist Day con una visita alla Collezione Ingrao, la più ricca rassegna di arte del '900 presente a Cagliari. I diritti umani, di cui ricordiamo ogni 10 dicembre l'affermazione solenne nella Dichiarazione ONU del 1948, hanno sofferto un pesante arretramento nel secolo scorso, segnato da totalitarismi feroci e da sanguinosi conflitti mondiali: attraverso le espressioni artistiche che si sono succedute nel '900, dall'esaltazione futurista alle angosce espressionistiche, dal dissolvimento della figura umana nel cubismo al "richiamo all'ordine" del primo dopoguerra e al costruttivismo, la Collezione Ingrao ci ha restituito con precisione la tragedia che ogni disumanizzazione trascina con sé (l'Inferno del '900, come lo ha definito il prof. Pellegrini) e la responsabilità di ognuno nella salvaguardia dei diritti fondamentali così faticosamente conquistati.
Abbiamo celebrato il Soroptimist Day, quest'anno, con una visita alla Collezione d'arte lasciata in eredità al Comune di Cagliari da Francesco Paolo Ingrao nel 1999 e custodita nella Galleria Comunale d'Arte, nel cuore dei giardini pubblici.
Esposta per la prima volta al pubblico nel 2001, esattamente vent'anni fa, dopo una attenta opera di catalogazione e allestimento di cui fu artefice principale proprio il prof. Giorgio Pellegrini, che ci ha accompagnato nella visita, la Collezione Ingrao è composta da oltre 500 pezzi - tra dipinti, statue, oggetti sacri e incisioni - e offre una carrellata molto significativa dell'arte e, in particolare, della pittura italiana del XX secolo. Si tratta pertanto di una occasione formidabile per riflettere, attraverso le espressioni pittoriche dell'epoca, su quello che ha rappresentato il '900, il secolo in cui tutte noi siamo nate e abbiamo vissuto gran parte delle nostre esistenze.
Un periodo tormentato, contraddittorio, segnato da eventi epocali: due guerre mondiali sanguinosissime, la nascita e la caduta in qualche decennio di totalitarismi distruttivi, la Cina che da monolite comunista si trasforma in potenza capitalistica, i fenomeni migratori verso gli Stati Uniti nella prima metà del secolo, verso l'Europa nella seconda; ma anche il formidabile progresso tecnico scientifico, lo sviluppo esponenziale delle comunicazioni, i primi ma grandi passi della rivoluzione digitale con i computer e Internet.
Trasformazioni radicali e bipolari che si sono verificate in tempi molto rapidi, con il conseguente portato, altalenante, di entusiasmo ma anche di angosce, incertezze, disorientamento.
Una temperie culturale che ha segnato profondamente il nostro Paese e ha coinvolto anche la nostra Isola. Ne è un esempio il bellissimo paravento futurista realizzato da Giuseppe Siddi nel 1929, che protegge come un grembo materno il pit stop realizzato dal nostro Club in collaborazione con Unicef nel 2020.
La pittura come sempre registra, interpreta e anzi spesso anticipa questo percorso tortuoso dello spirito del tempo: uno slalom tra le opere pre-futuristiche di Sironi, Balla e Boccioni, la destrutturazione del cubismo e del divisionismo, i riferimenti espressionistici di Carlo Socrate, il ritorno dopo il primo conflitto mondiale ad una pittura antropomorfa e naturalistica per appagare l'ansia di normalità, infine la rivisitazione, con l'astrattismo dell'ultimo '900 e la New Tradition, di ciò che era nuovo ai primi del secolo, questo l'itinerario illuminato dal prof. Pellegrini con la maestria e l'efficacia che caratterizzano costantemente i suoi contributi.
L'impressione finale è quella di un secolo segnato da ombre livide ma anche dalla nascita di una nuova consapevolezza, soprattutto da parte di fasce sociali sino ad allora emarginate. Il movimento per l'emancipazione delle donne è una delle principali espressioni di questo cono di luce che schiarisce il '900. E non è un caso che la nostra Associazione, fondata nel 1921, sia figlia di quel secolo.