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Tavola rotonda

Violenza contro le donne - contrasto e prevenzione

Tavola
  • Club: Cremona
  • Autore: Graziella Baldaro
  • Ultima modifica: Novembre 2017
  • Cremona

Mercoledì 29 novembre presso la sala Guerrini di Palazzo Vidoni ha avuto luogo la tavola rotonda Violenza contro le donne - contrasto e prevenzione. Sono intervenute la dott.ssa Giussy Barbara, ginecologa, collaboratrice del centro antiviolenza della Clinica Mangiagalli, la dott.ssa Federica Facchini, psicologa e l'avv.Uliana Garoli. Moderatore: Francesca Morandi, giornalista, socia del Club di Cremona

 

Ha aperto l'incontro la Presidente del Soroptimist Club di Cremona, Antonella Cecchi, che, dopo un saluto, ha presentato le relatrici e ha spiegato il significato degli addobbi arancione e dei nastrini dello stesso colore distribuiti all'entrata: l'Unione Italiana, insieme a UN Women e alla Federazione Europea partecipa al progetto Orange the World, sedici giorni di attivismo per l'eliminazione della violenza di genere, dal 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulla donne, al 10 dicembre, giornata internazionale per i diritti umani. 

Ha preso poi la parola la moderatrice Francesca Morandi, che ha esposto la situazione cremonese, facendo riferimento alle denunce per violenze di genere: stalking, maltrattamenti in famiglia, e altro. Quindi ha passato la parola alla dott.ssa Giussy Barbara, dirigente medico all'ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

La dott.ssa Barbara ha parlato della sua esperienza al Centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, fondata nel 1996 per accogliere ed aiutare le donne vittime di violenze sessuali, divenuta in seguito anche centro soccorso per le vittime di violenze domestiche. La complessità dei problemi che nascono da tali atti  fa sì che attualmente al Centro collaborino anche medici legali, psicologi e assistenti sociali.

A sua volta la dott.ssa Federica Facchini, dottore di ricerca in psicologia, psicoterapeuta e docente di psicologia clinica dei legami familiari presso l'Università Cattolica di Milano, ha posto l'accento su alcuni stereotipi della società in cui viviamo che, per esempio, condannano la donna all'accettazione di una certa quantità di dolore come fosse connaturato alla sua stessa natura femminile. Ha poi spiegato che lo stupro non ha niente a che vedere col sesso, come la violenza domestica e lo stalking non hanno niente a che vedere coll'amore. Si tratta in realtà di atti di spregio nei confronti della figura femminile.

Le due relatrici hanno sottolineato la gravità delle conseguenze di questi atti di violenza non solo sulle donne che li subiscono, per le quali si può parlare di esiti post traumatici, ma anche sui loro familiari, in particolare sui figli, spettatori di  episodi drammatici che quasi sicuramente influiranno sulla loro formazione, ed influenzaranno negativamente tutta la loro vita.

L'avv. Uliana Garoli, presidente del Comitato pari opportunità dell'Ordine degli avvocati di Cremona, infine, ha fornito un resoconto molto interessante sulle normative italiane che contrastano la violenza sulle donna: a partire dal 1996, quando finalmente  una legge definì la violenza sessuale  offesa alla persona, anzicché  offesa alla morale pubblica, come era nel codice Rocco, fino al recente accoglimento di molti suggerimenti usciti dalla Convenzione di Istambul del 2011, il nostro ordinamento ha fatto molti passi in avanti nella tutela della donna, ma alcuni severi provvedimenti possono essere armi a doppio taglio: alcune donne esitano a servirsi di mezzi di difesa a loro disposizione per paura di allontanre i figli dal loro padre o di rovinare completamente il partner.

Rosita Viola, assessore alla Trasparenza e alla Vivibiltà Sociale del Comune di Cremona ha concluso il dibattito con alcune parole di speranza in un futuro migliore per tutte le donne

 

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