Il Relatore ha descritto la genesi dell’insperata, anche se meritata, designazione di Trieste “Città Europea della Scienza” 2020 - ESOF 2020, il cui progetto è stato scritto in appena due settimane. Trieste ha un’opportuna posizione geografica, al centro dell’area europea tra parte occidentale e orientale, ed è sede di 30 centri di ricerca e alta formazione. La proposta si è fatta possibile però soltanto dopo l’acquisizione dell’area del Porto Vecchio, che consente una location adeguata ad ospitare migliaia di ricercatori, comunicatori, persone interessate, politici di tutto il continente.
Mercoledì 11 novembre ore 20.00 all’Hotel Savoia, conviviale, relatore Pierpaolo Ferrante che ci ha aggiornato sull’ESOF.
Alla riunione, cui accanto all’ing. Pierpaolo Ferrante è intervenuta - discreta ma importante presenza – la consorte Cristina Pedicchio, il Relatore ha portato la descrizione della genesi dell’insperata, anche se meritata, designazione di Trieste “Città Europea della Scienza” 2020. ESOF 2020 Euro Science Open Forum City of Science, a partire dal 2004, ogni due anni si svolge in una diversa città europea.
I tempi erano molto stretti, soprattutto considerando l’assenza di una location adeguata finché non si è avuta la sdemanializzazione dell’area del Porto Vecchio, che sola è in grado nella nostra città di ospitare un avvenimento del genere, che coinvolge migliaia di ricercatori, comunicatori, persone interessate, politici di tutto il continente. Per esempio: il prossimo anno a Tolosa si aspettano 4.000 delegati da 80 paesi diversi, almeno 400 giornalisti e un pubblico di 35.000 persone.
Trieste ha due punti di forza: si trova in opportuna posizione geografica, al centro dell’area europea tra parte occidentale e parte orientale. È sede di 30 centri di ricerca e alta formazione con più di 10.000 ricercatori e docenti nelle istituzioni scientifiche e universitarie quali il Centro Internazionale di Fisica Teorica ICTP, la SISSA Scuola di Studi Avanzati, l’ICGEB Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia. Infine a Trieste sono nate due delle più moderne forme di attività nella comunicazione pubblica della scienza in Italia e in Europa: l’Immaginario Scientifico e il Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA.
C’erano soltanto poche settimane per stendere un Progetto che comprendesse gli aspetti organizzativi, logistici accanto ai parametri economici sia di spesa che di rientro. Pierpaolo e Cristina quindi hanno collaborato con un impegno di 24 ore su 24 per definire tutti questi aspetti ed inviarli con le dovute firme dei diversi partner alla Commissione giudicatrice.
Il primo passo è fatto, ed anche con buon successo, ora serve mantenere gli impegni per realizzare punto per punto quanto programmato e portare Trieste alla vetrina internazionale che le sue realtà istituzionali scientifiche meritano.