La signora dei gioielli, orafa creatrice di gioielli, in arte ORISA.
Dal libro: “Settant'anni valgono una storia. La nascita del Soroptimist club di Torino e le ventiquattro socie fondatici. 1950 – 2020”, di Leila Picco. G Giappichelli Editore, 2021
Roma 23 dicembre 1898 – Torino 1975
Socia fondatrice del Soroptimist International d'Italia Club Torino nel 1950.
Ha realizzato e donato all'Unione italiana del Soroptimist International il medaglione che le Presidenti Nazionali italiane portano al collo.
Così la ricorda, nel 1990, la torinese Augusta Guidetti Grosso, Presidente dell'Unione italiana del Soroptimist nel biennio 1967 - 1969: " .. quale ambasciatrice gentilissima di Torino ad ogni riunione di club in Italia e, spesso anche all'estero, quell'orafa eccelsa che fu Anna Bacchelli, i cui prestigiosi e inconfondibili gioielli adornarono tante Soroptimiste e che donò all'Unione il primo bellissimo medaglione simbolico*** che le successive Presidenti nazionali si passavano quasi religiosamente, come insegna di autorità e di amicizia ..."
Diplomata all'Accademia di Belle Arti, è tra le più originali personalità che tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta hanno occupato il panorama della storia del gioiello torinese, settore a forte presenza maschile. Sposata all'orafo Bacchelli divenne ben presto la sua valida collaboratrice disegnando gioielli per lui e per altri prestigiosi committenti, tra cui Van Cleef & Arpels e Buccellati.
Anna si racconta nel curriculum soroptimista presentato nel 1950 per la fondazione del Soroptimist club Torino: " .. Finiti gli studi artistici sposai il gioielliere Bacchelli ed imparai nell'azienda del marito l'arte orafa, azienda che subì nel 1932 un dissesto causa tracollo prezzi. Fu allora che rimasta vedova con due bimbi di 6 anni e 1 anno (poiché il marito fu assunto disegnatore con scarso guadagno e morì poco dopo) trovai aiuti necessari per creare la ditta in cui lavoro tutt'ora improntata su creazioni personali. Potei così provvedere alla famiglia, educazione figli col mio esclusivo lavoro che da 20 anni progredisce e manda i suoi saggi nei 5 continenti."
Le sue opere più note sono gli splendidi tralci fioriti, gli orecchini a forma di fiore e le spille a cascata con motivi vegetali e floreali realizzati prevalentemente in platino.
Negli anni Cinquanta l'atelier di ORISA divenne punto di riferimento dell'alta società torinese e della ricca borghesia, sia per la rivisitazione e il riadattamento di gioielli di famiglia, che per la possibilità di acquistare pezzi unici originali e di squisita fattura. Tra i suoi committenti e clienti ricordiamo, oltre ad alcuni grandi imprenditori italiani, la Famiglia reale, il magnate americano Vanderbilte, il compositore Pietro Mascagni che acquistò per la fidanzata, il soprano Margherita Carosio, a una spilla in platino e diamanti raffigurante due fucsie. I Savoia le affidarono, durante la guerra, l'incarico di occuparsi di alcuni quadri della loro collezione d'arte. (Orisa, la signora dei gioielli | Aste Bolaffi )
Negli anni tra il 1935 e il 1945, in piena autarchia con l'oro da donare allo Stato, ha aggiunto altre produzioni come borsette, portacipria, trousse, spille e bracciali in argento e, addirittura, in metallo prendendo a ispirazione motivi medievali e archeologici e riproponendo, anche, alcune tecniche di lavorazione come la granulazione.
Tutte le realizzazioni di ORISA trasmettono, attraverso uno stile innovativo e originale, la sensazione che alla base di ognuna vi sia una personalità spiccata, con un gusto sicuro e per nulla omologato ai modelli standard dell'epoca.
Le sue creazioni hanno ricevuto premi in concorsi nazionali e internazionali e, ancora oggi, sono vendute in prestigiose aste ed esposte nelle mostre del gioiello italiano.
Socia fondatrice del Soroptimist Club Torino nel 1950, ne è stata la prima Vice Presidente nel 1951 e ha partecipato al primo “Consiglio dell'Unione Nazionale dei Club” del Soroptimist International Association che si è volto a Torino nel novembre di quell'anno sotto la presidenza di Emilia Kuster in sostituzione della Presidente Alda Da Rios.
Leila Picco
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Fu la terza Presidente dell'Unione Italiana, Nannetta del Vivo, a disegnare la collana d'argento - sia il medaglione che la maglia della collana - che dagli anni Cinquanta passa da presidente a presidente. Nelle occasioni ufficiali la Presidente Nazionale porta al collo questa collana che non è un ornamento vistoso, come molte socie pensano, ma un vero simbolo, perché sulla catena sono incisi i nomi di tutte le past presidenti. Il medaglione è il centro focale, e deve attrarre la nostra attenzione. Di forma rettangolare, porta incisa l'immagine di Minerva, simbolo di sapienza, ma anche di abilità tecniche femminili. Nella mano destra la dea sorregge un fascio di bandiere ad indicare l'unione di tanti paesi; mentre nella sinistra impugna uno scudo, simbolo di difesa, su cui campeggiano due serpenti intrecciati (il bene e il male che si combattono). Le teste dei serpenti, rivolte verso l'alto, suggeriscono la presenza di energie positive, vitali, in accordo. Lo scudo nel suo insieme rimanda all'uroboro. Nella parte sinistra del medaglione c'è una grande ape, simbolo di abbondanza e di laboriosità. La scritta «Soroptimist International Association» conferma che la fattura è degli anni Cinquanta, cioè prima che il nome venisse modificato in «Soroptimist International». Il medaglione venne quindi realizzato dalla socia e nota orafa del Club di Torino, Anna Bacchelli, che lo donò all'Unione ( da: A.M.Isastia "Una rete di donne nel mondo" 2021--"Quarant'anni di Soroptimist a Torino: i Servizio, l'Amicizia 1950-1990")