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Pronuncia Corte di Cassazione violenza sessuale

La Corte d'Appello dovrà riemettere una sentenza sulla base di principi chiari e inequivocabili sul consenso

Pronuncia
  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Giugno 2025

LA CORTE DI CASSAZIONE SI PRONUNCIA SULLA VIOLENZA SESSUALE E RIBADISCE CONCETTI FONDAMENTALI SUL CONSENSO

Soroptimist condivide una recente ed importante pronuncia della Corte di Cassazione che riguarda tutte e tutti noi circa la tutela delle vittime di violenza sessuale.

La Corte di Cassazione è intervenuta in un caso che aveva destato scalpore: l'assoluzione, da parte della Corte d'Appello, di un sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti di una hostess. I giudici di primo e secondo grado avevano assolto l'imputato, sostenendo che la vittima avesse avuto il tempo di manifestare il suo dissenso e che, quindi, non si configurasse il reato.

La Corte di Cassazione ha recentemente annullato tale decisione, rinviando il caso per l'emissione di un nuovo giudizio davanti alla Corte di Appello, stabilendo a tal fine principi chiari e inequivocabili:

Blocco emotivo o "freezing": è stato riconosciuto che le vittime di approcci sessuali improvvisi e inaspettati possono subire un "blocco emotivo" che le rende incapaci di reagire tempestivamente, causando una "immobilità forzata". Questo significa che l'assenza di una reazione immediata non implica affatto il consenso!

• Nessun "modello" standard di vittima: è stato sottolineato che non esiste un modo "standard" in cui una vittima deve reagire. Ogni caso deve essere esaminato nel suo contesto specifico e con le sue peculiarità.

• Assenza di consenso = reato: è stato ribadito che il reato di violenza sessuale si configura non solo quando c'è una manifestazione esplicita di dissenso, ma ANCHE quando manca il consenso della persona offesa. Il consenso deve essere verificato al momento dell'atto.

Seguendo tali indicazioni la Corte d'Appello dovrà emettere una nuova sentenza.

È questo un passo avanti molto importante per la giustizia e per la tutela delle vittime.

Si confida che i giudici di Corte d'Appello si conformino a questi principi, ri-emettendo una sentenza più congrua, che punisca comportamenti predatori e garantisca risposte rapide e giuste alle vittime.


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