Il Soroptimist International d'Italia lancia il progetto SI sostiene cone il seguente comunicato stampa.
“ Imparare facendo”, questo il messaggio della proposta soroptimista SI sostiene rivolto alle donne carcerate, che prende il via dopo la firma del protocollo d’intesa al Ministero della Giustizia. Il progetto attraverso un percorso formativo-lavorativo e l’attivazione di specifici “laboratori” favorisce l’avanzamento delle competenze pratiche e professionali delle frequentatrici e fornisce l’accesso ad opportunità di empowerment ed emancipazione economica per entrare nel mondo del lavoro, diventare economicamente indipendenti e, scontata la pena, poter rientrare nella società civile a tutti gli effetti con un valore aggiunto fatto di competenza e risorse.
La volontà è di promuovere percorsi di formazione al lavoro per stimolare e far crescere le potenzialità delle donne detenute e garantire pari opportunità attraverso strumenti efficaci per il loro futuro e il loro reinserimento nella società civile.
Il tempo della detenzione verrà messo a frutto e consentirà alle donne “ristrette” di “riscattarsi”.
Nondimeno obiettivo ed elemento qualitativo del progetto è l’adesione, da parte delle fruitrici, ad un percorso culturale del ”rispetto”, inteso come rispetto di se stesse, della propria dignità personale, della cura della propria persona, ma anche rispetto dei ruoli e delle regole formali e basilari che regolano i rapporti interpersonali.
Il Soroptimist International d'Italia fornirà, attraverso le sue socie, le competenze necessarie all’espletamento di tutte le attività organizzative e di coordinamento e si avvarrà di esperte nei vari campi professionali in cui si attiverà la formazione e di figure istituzionali ed imprenditoriali che supporteranno le fasi del percorso formativo e l’eventuale inserimento nel mondo del lavoro.
E inoltre sosterrà il progetto con un contributo finanziario che servirà a coprire i costi del corso di formazione, le dotazioni tecniche di base ed eventuale materiale per iniziare l’attività.
Non mancherà un’azione in rete per stimolare forme di partnership pubbliche e/o private che offrano attività lavorative retribuite e borse lavoro.
Sarà inoltre effettuata la verifica del percorso formativo in collaborazione con le funzionarie giuridico pedagogiche.
Ambizioso l’obiettivo finale: nell’arco di due anni ci si attende che la collaborazione e il percorso formativo possano attivarsi nel 15% del numero degli Istituti penali e delle sezioni carcerarie femminili italiane.