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RELAZIONE DOTT.SSA BIFFA

TESTIMONIANZA SUL LAVORO DI SUPPORTO ALLE PERSONE NELL'AMBITO DELLA TRAGEDIA

Paola
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  • Club: Genova Due
  • Autore: Anna Maria Pinasco
  • Ultima modifica: Gennaio 2019
  • Genova Due

Il 30 gennaio p.v., alle ore 19, avremo il piacere di ospitare la dott.ssa Gabriella Biffa che, in qualità  di dirigente psicologo dell'U.O.C. Psicologia Clinica e Psicoterapia presso IRCCS Azienda Ospedaliera San Martino di Genova, ci porterà una testimonianza sull'assistenza effettuata ai parenti delle vittime e agli sfollati a seguito del crollo del Ponte Morandi.

Seguirà la cena. 

Gabriella Biffa ha fatto una bellissima relazione sull'enorme lavoro svolto dall'unità di crisi dell'Ospedale San Martino, formata da chirurghi, medici legali, psicologi, tecnici dell'obitorio, infermieri del P.S., infermieri del 118, in collaborazione con Polizia Scientifica, Vigili del Fuoco, Protezione Civile. Tutti sono stati mobilitati.

Il lavoro è stato svolto con estrema difficoltà a causa del numero delle salme e del numero dei parenti delle vittime.

Infatti l'Ospedale San Martino ha un suo piano di emergenza, denominato PEIMAF (piano di emergenza interno per la gestione di un massiccio afflusso di feriti), ma nel caso del crollo del ponte Morandi non si contavano i feriti ma i morti. Quindi la Direzione dell'Ospedale ha dovuto fare scelte diverse, traslando l'emergenza dal P.S. all'obitorio e alla chiesa dell'Ospedale, che è rimasta aperta giorno e notte per accogliere i feretri.

Gli psicologi sono stati accanto a tutti i parenti delle 43 vittime, e li hanno accompagnati dal 1° giorno fino al riconoscimento delle salme, per evitare crolli psicologici dovuti alla situazione, allo stress e al caldo. 

E' stato allestito sul piazzale del P.S. un gazebo per la distribuzione di bevande, per evitare che le persone avessero problemi di disidratazione.

L'equipe di medici e infermieri era formata da 131 unità; tra questi l'unità operativa degli psicologi formata da 8 unità.

I parenti delle vittime hanno riconosciuto il lavoro svolto in particolare dagli psicologi, e li hanno ringraziati.

Gabriella Biffa ha esternato il desiderio che il ricordo di questa immane tragedia non passi, perchè la nostra città ha ricevuto un trauma le cui conseguenze dureranno ancora a lungo. Ma anche perchè, in questa situazione, la città nel suo insieme ha risposto con uno enorme spirito di collaborazione, di condivisione e commozione, perchè il crollo di un ponte non è un fatto naturale, e questo ha segnato tutta la cittadinanza, anche chi non è rimasto direttamente coinvolto.  

Al termine della relazione è stato proiettato un filmato prodotto dall'Ospedale San Martino con le testimonianze di medici, psicologi, infermieri, vigili del fuoco, e di tutti coloro che hanno vissuto quei momenti, compresa quella di Gianluca, sopravissuto del ponte Morandi grazie al pensiero del figlio che sarebbe nato dopo un mese.

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