L'opera "Paroleparoleparole" di Elena Mazzi, artista reggiana riconosciuta per il suo approccio artistico di tipo "antropologico" caratterizzato dal lavoro con le comunità e l'ascolto del territorio, continua il suo cammino di contaminazione del territorio ed ha operato con le studentesse di IVA del liceo artistico Gaetano Chierici e il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.
"Parole ParoleParole" è un'opera diffusa, creata per contaminare e per trasmettere a cittadini e cittadine una sensazione di consapevolezza e di responsabilità sempre più collettiva, nell'intento di scardinare i presupposti culturali alla base delle discriminazioni e delle violenza.
Questa mattina è stata inaugurata l'opera al liceo Chierici, realizzata col sostegno del Club di Reggio Emilia, con la partecipazione del dirigente scolastico Daniele Corzani, della vicepreside Lorella Borciani, delle professoresse Isabel Lasagni e Mariagiuseppina Bo e delle alunne della classe 4A.
Presenti all'inaugurazione: l'assessora alla cultura e alla pari opportunità, Annalisa Rabitti, l'artista, Elena Mazzi e i rappresentati del Soroptimist Club RE: Chiara Davoli, Presidente del Club nel biennio precedente e promotrice dell'iniziativa; Annalisa Benaglia, referente per le pari opportunità; Alessandra Iellamo, vice presidente e Annamaria Fontana, segreteria. La mattinata è proseguita a Palazzo dei Musei in cui è stata inaugurata, sulla parete laterale esterna, l'istallazione dell'opera, sostenuta dal Comune di Reggio. Il secondo accesso di Palazzo dei Musei è impreziosito di questa nuova installazione, testimoniando l'impegno istituzionale nel prevenire e contrastare le discriminazioni e la violenza di genere.
"La nostra associazione Soroptimist club Reggio Emilia – aggiunge Chiara Davoli – ha voluto contribuire alla realizzazione negli spazi del liceo Chierici dell'opera d'arte di Elena Mazzi perchè questo percorso ha sensibilizzato le ragazze e i ragazzi che frequentano la scuola e rappresenta un segno tangibile di come la creatività possa contribuire ad affrontare temi così importanti. L'installazione è realizzata in maniera fresca e giovane, ma con una storia profonda, tessuta dall'artista con l' Associazione Nondasola e donne vittime di violenza".