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IL CLUB INCONTRA L' INGEGNERA AFGHANA AZADA

Azada è stata ospite delle socie del Club di Trento che hanno deciso di sostenerla durante la frequenza della Laurea magistrale presso l'Università di Trento.

Obiettivi:

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  • Club: Trento
  • Autore: Annalisa Bortolotti
  • Ultima modifica: Novembre 2024
  • Trento

Il 15 aprile  presso il Ristorante Antico Pozzo di Trento  si è svolta una conviviale molto partecipata: ospite della serata è stata  Azada Barakazai, una giovane donna di Kabul  a cui il Club di Trento  ha deliberato di attribuire un contributo annuale  per  sostenerla nel suo soggiorno universitario.

Azada ci ha raccontato  non senza emozione le  esperienze complesse e dolorose dei suoi 28 anni.
Dopo aver completato  la scuola superiore in Afghanistan  ha conseguito  in India la laurea triennale in ingegneria civile, successivamente ha frequentato uno stage a Dubai in ambito tecnico edilizio e  ha  collaborato con una ONG afghana che promuoveva   l'istruzione femminile e la difesa dei diritti delle donne.
Nel 2021, caduto il governo afghano, è stata costretta a scappare all'estero  iniziando la lunga  trafila burocratica legata alla domanda  di protezione internazionale: da alcuni mesi  è iscritta all'Università di  Trento e  frequenta il primo anno della laurea magistrale in Management Industrial System Engineering.
Si è detta felice di essere qui per continuare il suo percorso di specializzazione ma si è emozionata  nel raccontare quanto le manchi la sua famiglia lontana: i genitori vivono ora in Canada e le due  sorelle a Londra e in Australia.
Per  accompagnare e  presentare  Azada sono intervenute alla conviviale anche  Barbara Poggio, Prorettrice alle Politiche di Equità e Diversità dell'Università di Trento, Paola Bodio, referente di UniTrento per Studenti Rifugiati e  Haidi Garulli, responsabile dell'Ufficio Alumni e Fundraising di UniTrento.
La serata, molto piacevole e cordiale,  è stata contraddistinta da un forte  interesse  per i progetti di Azada e per quelli  descritti dalla Prorettrice prof. Poggio che  ci ha raccontato come l'Ateneo trentino abbia  attivato negli ultimi anni dei programmi  per sostenere gli studi accademici delle studentesse e degli studenti richiedenti asilo.
Al termine della serata ci siamo salutate tutte  con calore promettendo di continuare a sviluppare anche  in futuro questa  collaborazione  tra Soroptimist e Università di Trento per contribuire a sostenere   progetti  rivolti a studentesse straniere  titolari di protezione internazionale.

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