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La Resistenza delle donne

Il Soroptimist ricorda i partigiani gelesi tra cui 3 donne

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  • Club: Gela
  • Autore: Maria Laura Contrafatto
  • Ultima modifica: Febbraio 2024
  • Gela

La presidente Ausilia Faraci interviene alla celebrazione del 25 Aprile ricordando anche Angela Crapanzano, Rosaria Felici, Angela Puzzo, 3 partigiane gelesi. Durante le celebrazioni, l'esposizione di una serie di pannelli commemorativi realizzati dal Soroptimist club di Gela che, successivamente, verranno donati alla biblioteca comunale, attualmente in ristrutturazione.


Testo dell'intervento della Presidente Ausilia Faraci

"A nome delle socie del Soroptimist di Gela ringrazio il Sindaco per avere inserito la partecipazione del nostro club alla celebrazione della Festa della Liberazione, e il prof. Nuccio Mulè per l'instancabile lavoro di ricostruzione della storia della nostra città che lo ha portato all'individuazione dei cittadini gelesi che fecero parte di quelle formazioni partigiane che dal 1943 al 1945 organizzarono le azioni di resistenza all'occupazione nazifascista, tra cui 3 donne: Angela Crapanzano, Angela Puzzo e Rosaria Felici.
Il Soroptimist Club, la cui mission è sostenere i Diritti Umani per tutti, la pace, il sistema democratico delle decisioni, l'accettazione delle diversità, lo sviluppo sostenibile, il volontariato, sviluppare IL POTENZIALE DELLE DONNE, ha accolto con entusiasmo l'idea di realizzare questi pannelli commemorativi dei nostri partigiani per il significato che ESSERE PARTIGIANI, in senso letterale, ancora oggi riveste:
essere partigiani significa PRENDERE PARTE, assumere una posizione contro le ingiustizie e le iniquità;
significa SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE: dalla parte dei più fragili, dei più deboli;
significa PARTECIPARE, FAR PARTE della vita della comunità coglierne necessità, bisogni, istanze;
significa FARE LA PROPRIA PARTE, impegnarsi, dedicare tempo ed energie, prendersi cura.
FARE LA PROPRIA PARTE è ciò che il mondo dell'associazionismo, espressione di libertà costituzionalmente riconosciuta, vuole compiere, nei limiti delle sue possibilità;
Colgo l'occasione che mi è stata data di partecipare alla celebrazione della Festa della liberazione come rappresentante del Soroptimist club per sottolineare l'impegno instancabile di tutti i club service e di tutte le associazioni di volontariato della nostra città, che non smettono mai di FARE LA PROPRIA PARTE, con azioni concrete, con interventi plastici a beneficio della comunità gelese.
E FARE LA PROPRIA PARTE è ciò fecero le donne della resistenza: Nella maggior parte dei casi le partigiane fecero le staffette: portando cibo, armi, riviste, materiali di propaganda. Rischiando la vita, torture e violenze sessuali.
Renata Viganò, partigiana, scrittrice, testimone scriveva:
Se non ci fossero state loro, le donne, operaie, braccianti, contadine, di pianura e di montagna, che si abituavano alle «cose da uomini», e a poco a poco capivano ognuna secondo la propria intelligenza, con coraggio e con paura, che «così» bisognava fare, che quella soltanto era la via da seguire, l'esercito partigiano avrebbe mancato di una forza viva, necessaria, spesso determinante.
Tutte le volte in cui, in qualsiasi parte del mondo, per pregiudizio, per stereotipo di genere, per retaggio culturale le donne vengono tenute fuori –o si tirano fuori- dai luoghi delle decisioni, da contesti di vita ritenuti “cose da uomini”, la società manca di una forza viva, necessaria, determinante".

https://www.ilgazzettinodigela.it/festa-della-liberazione-ricordando-tre-partigiane-gelesi/

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