Giovedì 24 ottobre: ore 19.00 Tavola rotonda su “Sport e Longevità: una questione di genere?" Interclub presso la Sala convegni di ESAC, Creazzo. Sono intervenuti il dott. Francesco Bedogni, cardiologo, il dott. Andrea Danieli, psichiatra, Teresita Fabris, dott.ssa in scienze motorie e due atlete : Anna Beggio e Loretta Pavan; moderatore il giornalista Marco Meletti. Interclub origanizzato dal Soroptimist Vicenza, con Rotary Vicenza-Berici, Inner Wheel Vicenza, Panathlon, AIDMS, AIDDA, FIDAPA. Foto in Gallery
Lo sport allunga la vita
“Lo sport allunga la vita” un'affermazione che ha trovato conferma nella tavola rotonda organizzata giovedì 24 ottobre, dove sono intervenuti il cardiologo Francesco Bedogni, lo psichiatra Andrea Danieli, la terapista della riabilitazione Teresita Fabris e le atlete Anna Baggio e Loretta Pavan. Moderatore dell'incontro il giornalista Marco Meletti.
Partendo dal tema “Sport e longevità: una questione di genere” è emerso che l'attività sportiva regolare, in età adulta, consente di allungare la vita dai 3 ai 7 anni ma soprattutto la sua promessa è in termini di salute.
“Lo sport è il farmaco che prescrivo di più” ha affermato Bedogni “perché aiuta il sistema cardiovascolare, alza l'HDL (colesterolo buono), riduce pressione ed eventi cardiovascolari. Anche di fronte alla malattia” prosegue Bedogni “riduce la mortalità oncologica”.
Riguardo al tipo di sport e all'età, mettiamoci l'anima in pace e vinciamo la pigrizia perché quello dello sport è un percorso che è meglio seguire tutta la vita! Alternando l'attività aerobica a quella isometrica, camminando giornalmente e andando in palestra due volte a settimana.
Alla domanda quanto incida sulla psiche fare sport, Danieli afferma che “la pratica sportiva risulta terapeutica nella depressione, principale causa di disabilità rispetto ad altre malattie, oltre a migliorare la capacità cognitiva”.
“L'essere umano è nato per stare all'aria aperta” prosegue Danieli “l'attività fisica ha un effetto benefico sul cervello e sviluppa autostima, ci porta a vivere l'istante, qui e ora, a stare nel presente. Inoltre alimenta i fattori neurotropici (cruciali nei meccanismi di apprendimento e memoria), regola il cortisolo, riduce i fenomeni infiammatori e agisce sull'Ippocampo dove si depositano le memorie.
L'Ippocampo si altera con i problemi psichici ma è sensibile all'attività fisica che ne migliora lo stato e un Ippocampo che sta bene, ci fa vivere meglio.
Ma qual è lo sport migliore per rallentare l'invecchiamento? “Il nostro corpo è programmato per invecchiare” interviene Teresita Fabris “Il movimento è fatto di una fase di compressione e decompressione delle articolazioni e in tal senso ci sono parti del corpo che sono più sollecitate e compresse, spesso per vizi posturali. Al di là dei problemi di riabilitazione, ogni sport induce un atteggiamento più positivo e sebbene gli sportivi competitivi abbiano articolazioni più danneggiate e usurate, la pratica sportiva compensa questo danno contribuendo allo sviluppo di un atteggiamento più positivo, aumentando la resistenza. Quindi, uno sportivo riesce a sopperire ad articolazioni problematiche e a conviverci meglio rispetto a uno che lo sport non lo pratica e magari ha una situazione articolare meno deteriorata”.
Come si giocano i benefici dell'attività sportiva nel rapporto uomo donna? Esiste una questione di genere? In conclusione dell'incontro emerge che le donne hanno una massa ossea alla nascita inferiore del 25% rispetto a quella maschile e la mancanza degli estrogeni, con la menopausa, le rende sei volte più predisposte alle fratture rispetto agli uomini. In questo senso si può intervenire migliorando il tono muscolare e l'equilibrio, lavorando sulla muscolatura attiva.
La donna è più adatta a sport di resistenza mentre gli uomini più di potenza.
Inoltre l'uomo ha più testosterone, quindi una maggiore massa muscolare, mentre la donna ha più massa grassa ma gli estrogeni la preservano dal colesterolo. Con il passare dell'età le differenze ormonali si assottigliano e il rischio cardiovascolare ha meno preferenze di genere, accomunando uomini e donne.
Un messaggio positivo dalle due testimonial!
“Il tempo per lo sport non deve essere un ritaglio nei vari impegni ma un investimento sulla propria vita” è l'affermazione di Anna Baggio, tornata allo sport in età adulta, dopo una gioventù di agonismo.
E una forza inarrestabile è quella che emerge dall'intervento di Loretta Pavan che ha scoperto lo sport a 50 anni a seguito di una diagnosi di cancro. Nel racconto della sua storia in bicicletta abbiamo percorso con lei le salite sul monte Grappa e l'entusiasmo di riscoprire la vita.
(Elisabetta Badiello – Soroptimist Club Vicenza)