Il progetto di Confagricoltura Donna - Umbria, in collaborazione con il Soroptimist Club di Perugia, destinato a sostenere i centri antiviolenza, è stato portato a termine, il 25 gennaio 2022, con la consegna del ricavato della vendita delle "Clementine antiviolenza" all'Associazione "Libera...mente donna".
Il ricavato della vendita delle "Clementine antiviolenza" è stato consegnato da Maria Grazia Maccherani, Presidente di Confagricoltura Donna Umbria e da Gabriella Agnusdei, Presidente del Soroptimist Club Perugia, a Maurita Lombardi, avvocato e consigliere dell'Associazione "Libera...mente Donna" e a Elena Bistocchi, avvocato Past President. L'Associazione ha aperto il Centro Antiviolenza di Perugia, insieme a quello di Terni, nel 2014 grazie al progetto del Dipartimento delle Pari Opportunità "Umbria Antiviolenza". "In che modo il Centro offre servizi alle donne?" ha chiesto Gabriella Agnusdei rivolgendosi a Maurita Lombardi che ne ha delineato l'attività: " Il Centro utilizza una tecnica di ascolto per stabilire con le donne una relazione di fiducia che permette loro di aprirsi e raccontare le violenze subite. Oltre all'accoglienza telefonica 24 ore su 24, il Centro offre colloqui di accoglienza e, nei casi più a rischio, ospitalità per donne e bambini, consulenze legali, consulenza psicologica e incontri di sostegno alla genitorialità. Nel pronto soccorso degli Ospedali umbri sono stati aperti degli "sportelli codice rosa", ai quali le donne possono rivolgersi per chiedere aiuto. L'Associazione gestisce inoltre due case rifugio e due case di semi-autonomia di proprietà dei Comuni di Perugia e Terni. Le case rifugio sono luoghi ad indirizzo segreto dove le donne e i bambini/e possono essere ospitati e dove lavorano le operatrici dei centri antiviolenza, le case di semi-autonomia sono invece degli appartamenti dove le donne i loro figli/e possono trascorrere un periodo limitato di tempo dopo l'uscita dal Centro Antiviolenza per una migliore prosecuzione dei progetti individuali quando le donne non hanno una autonomia economica". Dalle ulteriori molteplici attività svolte dall'Associazione è emerso che i Centri Antiviolenza sono luoghi dove si costruiscono saperi, progettualità, speranze e competenze, dove di produce cultura, dove si stipulano dei patti con la donna accolta, con i servizi territoriali, le istituzioni e i soggetti che si occupano di violenza di genere per rafforzare (empowerment) l'identità della donna e costruire relazioni.