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VOCI DI DONNE PER LA CULTURA

Orange the world 2020

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  • Jesi

Il Club Jesi ha organizzato un incontro online articolato in due sessioni: la prima "privata" dedicata all'incontro con le amiche del club gemellato di Liverpool Crosby, la seconda aperta al pubblico ha avuto come protagoniste donne impegnate nel mondo della cultura, sotto vari aspetti.

Vedersi per la prima volta, grazie alla tecnologia, con le amiche di Liverpool è stata una grande emozione ed avere con noi Maria Grazia Silvestri (Presidente del Comitato Estensione) è stato un onore. Il desiderio di incontrarsi personalmente, quando la pandemia sarà superata, è un grande desiderio di entrambi i Club.

La sessione aperta al pubblico, realizzata con la collaborazione del Teatro Pergolesi ed il patrocinio dell'Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Jesi, è stata vivacizzata dagli interventi di 11 donne che hanno raccontato ognuna la propria esperienza di donna impegnata nel mondo dell'arte o della cultura o dello spettacolo (fotografa, politica, ballerina, direttore d'orchestra, gallerista, direttore di teatro, giornalista, curatrice museale, editrice ......) e di 2 giovani laureate che hanno partecipato al Corso Bocconi (sessione di febbraio ed ottobre 2020).

Il video, girato all'interno Teatro Moriconi, ha suscitato forti sensazioni, guardare per credere....

Resoconto delle interviste:

Liverpool Crosby Before starting our main conference on “Orange the World” the clubs of S.I. Jesi and Crosby, Liverpool had decided to link up to exchange greetings on this significant day for women. President Catia Mastantuono (Jesi) opened the meeting welcoming the sisters of S.I. Crosby. President Chris Chua Short from Crosby thanked Jesi for the invitation to join our meeting. Several members of the Crosby club were present online. President Chris explained that the Crosby club was celebrating 82 years in the soroptimist organisation. It is one of the oldest in Great Britain. She described how her club has established friendship links with several other clubs abroad and that they were very enthusiastic to work together with us on creating strong links between our two clubs. Both clubs expressed enthusiasm to exchange visits when possible. Crosby was particularly keen to see us all in Marche. Chris went on to say that they had been happy to collaborate with us on “Progetto India” and they were delighted to hear that the project was now fully funded. We assured them that we would keep them informed of progress. President Chris explained that she had wanted to describe some of the projects they were currently involved in but unfortunately their project lead was not present at the conference. Finally, Chris said that she would like to follow up this connection in the New Year between the two clubs. Finally, Chris said she would like to connect up with us again in the New Year. (by Denise Black)

Annalisa Filonzi, docente di lettere presso l’Istituto Tecnico P. Cuppari di Jesi ed appassionata di arte contemporanea. Con entusiasmo e passione ha spiegato come il suo impegno quotidiano nell'insegnamento sia intrensecamente connesso con il desiderio di generare occasioni di divulgazione dell’arte contemporanea nella nostra realtà locale. Dopo esperienze a livello internazionale, come la Mostra curata presso il Museo di Arte Moderna di Mosca sul videoartista Mario Sasso, Annalisa Filonzi scrive articoli sulla rivista Artribune, contribuisce all’organizzazione di Festival e Mostre locali e riesce nel suo intento di sensibilizzazione con il suo ultimo progetto: la USB Gallery, generata destinando spazi all’interno della sua abitazione all’installazione di opere di artisti quali VALENTINA COLELLA, MATTEO CAPOBIANCO UFOCINQUE, GUERRILLA SPAM, ALLEGRA CORBO, “connettendo” gli stessi e gli utenti interessati all’arte contemporanea nelle sue diverse espressioni. (intervistata da Laura Togni)

Alice Bellagamba è stata entusiasta di collaborare al progetto Soroptimist. Nel meeting online racconta come, la sua passione per la danza la portata a 13 anni ad andare a studiare lontano dalla sua famiglia. Grazie al suo impegno e alla sua bravura, lavora presso i teatri più importanti. Nel 2008 entra a far parte della trasmissione “Amici” di Maria de Filippi: la televisione le da la possibilità di entrare nel mondo del cinema. Alice racconta come l’essere donna nella realtà dello spettacolo è “cosa” veramente molto difficile: colpisce sentirla dire che “le cose che si sentono raccontare sono purtroppo tutte vere”. Nonostante le difficoltà, rimane fedele a se stessa, ai suoi valori ed alle sue convinzioni. Il suo intervento termina con una nota di fiducia: l’impegno, la tenacia e la passione vengono comunque ripagate. (intervistata da Pamela Maurizi)

Cardinali e Quarchioni Il Museo ha un compito sociale ed educativo perché pone al centro la comunità e il suo ruolo di partecipazione attiva nella rilettura e interpretazione del nostro paesaggio culturale identitario. Esso non si limita alle sue mura perché porta fuori ogni traccia materiale e immateriale interna alle sue collezioni e la diffonde nel paesaggio sociale. I direttori museali donne favoriscono e facilitano questo ruolo includendo tutti senza distinzioni di genere, età, classe sociale ecc. Il museo assurge così a luogo di contatto e dialogo. La sensibilità femminile favorisce questa dimensione in un ruolo chiave per l’aspetto educativo legato al patrimonio artistico da cui partire per riflettere sul senso di appartenenza a una comunità. Spesso chi si occupa del patrimonio è donna e si prende cura di opere d’arte prevalentemente realizzate da uomini. Proprio la cura, la tutela, la capacità di valorizzare sono un mondo al femminile. Hanno concluso questa piccola esplorazione con un personaggio femminile di una delle opere ospitate a Jesi: S. Lucia, esempio di forza, decisione e passione e fonte di ispirazione quotidiana per le due professioniste che ci hanno aperto il loro mondo lavorativo e interiore. Artiste donne compaiono nella collezione d’arte contemporanea (tra le quali Francesca Tilio) ma sono una quota minore. Il ruolo di Romina e Simona è anche quello di favorire la rete e la valorizzazione delle voci femminili contemporanee. (intervistate da Valeria Cupis)

Raffaeli e Montali Ogni anno Il Soroptimist International d’Italia eroga Borse di Studio a giovani donne laureate per un Corso organizzato in collaborazione con la SDA Università Bocconi. Il tema del 2020 è stata “Leadership e genere nella società  4.0.”, una formazione orientata ad un modello di leadership al femminile per  l’empowerment e la carriera delle “giovani donne” all’interno di modelli di business ed organizzativi agili e flessibili basati sull’evoluzione tecnologica con l’obiettivo di creare una rete di “giovani donne”, impegnate in vari ambiti professionali e imprenditoriali, in grado di confrontarsi nell’affrontare le difficoltà della propria vita lavorativa. Il corso rientra nella mission del Soroptimist, impegnato a promuovere progetti e service efficaci per la promozione del potenziale delle donne e per l’avanzamento della condizione femminile. Eugenia Raffaeli (Laureata in Medicina con formazione specialistica in chirurgia) e Cecilia Montali (Laureata in Giurisprudenza e specializzata alla Scuola di specializzazione delle professioni forensi), selezionate dal Club Soroptimist di Jesi,  hanno potuto approfondire 1) la definizione di una propria identità al fine di poter divenire una leader (la c.d. self leadership); 2) gli stereotipi ed i pregiudizi di genere stabiliti dalla forte influenza della cultura sociale nella formazione dell’identità di genere, con la necessità della presa di consapevolezza delle proprie capacità soggettive di interpretazione, integrazione e azione rispetto ad un ormai superato sistema di pensiero (la c.d. gender fatique e gender strenght); 3) l’assertività  ossia la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie opinioni senza subire/aggredire l’interlocutore e avere diritto di esprimersi creando un dialogo costruttivo per raggiungere risultati più stabili; 4) l’importanza del cambiamento tecnologico nei modelli di business “quarta rivoluzione industriale” dominata da sistemi basati sulle piattaforme e sulle rete (IA, big data, robotica, stampa 3D, genetica e bionica, medicina molecolare ecc.). Particolarmente efficaci sono state le  testimonianze di -giovani donne che hanno realizzato start up innovative di successo costruendo un efficace “personal brand” ed un proprio “network” quale base della propria strategia di crescita e di costruzione del proprio progetto di carriera e – di donne di successo a cui ispirarsi , i cui racconti hanno trasmesso la necessità di portare avanti con coraggio le proprie aspirazioni professionali affrontando un mondo con connotati forti di maschilismo e pregiudizi nei confronti delle donne. Testimonianze di donne con la forza di “cambiare strada”, di mettere in discussione il proprio percorso nel momento in cui questo non corrisponde più a ciò che si desidera: un metodo coraggioso e vincente, la chiave per il successo. (intervistate da Anna Rita Righi)

Valentina Conti è una giornalista ed editrice marchigiana. Alla casa editrice che ha fondato ha dato il nome “affinità elettive” proprio per la continua ricerca di scrittori che siano affini al suo progetto editoriale volto a raccontare le memorie e a stimolare il pensiero. E’ un’editoria coraggiosa che si stacca dall’affollamento dei best seller per dedicarsi a lettori di nicchia che cercano nel libro approfondimenti e riflessioni. Nella sua scuderia ci sono molti dei suoi maestri e questo la rende orgogliosa. Nel corso del suo intervento Valentina ci ha spiegato come è intrigante scoprire nuovi talenti letterari, possono essere uomini o donne, giovani o meno giovani ma hanno sempre in comune una qualità: si riconoscono a colpo d’occhio. (intervistata da Lorella Ragni)

 

 

Beatrice Venezi è una giovanissima (30 anni) Direttore d’orchestra che vanta collaborazioni con prestigiosi Teatri. La rivista Forbes l’ha annoverata tra i talenti più promettenti in Italia e la “La Voce delle Donne” - rivista del Soroptimist le ha dedicato uno spazio, con foto in copertina, nel 2020. In 10 minuti ha raccontato di come una passione, nata quando ancora era bambina, nel tempo si è trasformata nella professione che aveva sempre desiderato; delle relazioni con i colleghi e collaboratori in un ambito lavorativo “maschilista” (es: "il primo violino raramente è donna); di come l’aspetto fisico influisca nei rapporti lavorativi ed interpersonali e di come i commenti possano trasformarlo in un’arma pericolosa; del consiglio di “essere sempre sé stesse” che dà alle giovani donne che intraprendono la carriera nello spettacolo e nella cultura. Infine, una riflessione: sarebbe auspicabile un ritorno all'uso del genere "neutro" piuttosto che declinare al femminile tutti i sostantivi. (intervistata da M. Adelaide Talevi)

Paola Moreschi, presidente dello sportello anti-violenza “La Casa delle Donne”, ha chiuso la serie di interventi che si sono avvicendati in questo pomeriggio. La ritroviamo dopo averla incontrata di persona nell’ultimo incontro del Soroptimist, nel mese di Febbraio, nell’ambito del quale ha condiviso con noi le esperienze della Casa delle Donne a sostegno delle donne vittima di violenza. Questa sera ci ha aggiornato sul difficile periodo associato all’emergenza coronavirus. Dopo la chiusura di Marzo, la Casa delle Donne è stata colpita da un grande silenzio, molto preoccupante, anche da parte di donne assistite da tempo. Successivamente, una volta identificate e rese note nuove procedure di contatto, le richieste di aiuto sono addirittura aumentate rispetto ad altri periodi. L’intervento si è chiuso con una riflessione sul tema della giornata. Paola ha confermato quanto è emerso anche da altri interventi, relativamente alla cultura, molto importante come strumento di cura della donna. (intervistata da Francesca Beolchini)

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