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Codice Rosa Bianca

Codice

Grazie all’intuizione, alla tenacia e alla volontà di una soroptimista del club di Grosseto Vittoria Doretti, è nato in Italia e precisamente in Toscana il Codice della Rosa Bianca detto “Codice Rosa” che indentifica un percorso di accesso assistito al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza quindi uomini, bambini, anziani, immigrati, omosessuali ma soprattutto donne.

Il codice viene assegnato, insieme al codice di gravità, da personale appositamente addestrato a riconoscere i segnali, non sempre evidenti, di una violenza subita anche se non dichiarata.

Quando viene assegnato il Codice Rosa, viene attivata una Task Force composta da personale sanitario (medici, infermieri e psicologi), dalle forze dell’ordine, da magistrati, dai centri antiviolenza e dalle case rifugio. La taske force sostiene la vittima, la cura, l’aiuta a denunciare l’autore della violenza, a raccogliere le prove e la supporta anche dopo le dimissioni ospedaliere.

Al Codice è dedicata una stanza apposita all’interno del pronto soccorso, dove vengono create le migliori condizioni per l’accoglienza delle vittime.

Questo progetto rappresenta un’eccellenza italiana che sta riscuotendo interesse anche in altri paesi come per esempio ad Haiti, dove è già operativo, in Messico ed in Egitto.

In Italia oltre 50 club hanno lavorato o stanno lavorando su questo progetto con azioni di sensibilizzazione e supporto alle Istituzioni per  l’introduzione del Codice Rosa all’interno dei Pronto Soccorso presenti sul territorio nazionale che ne sono ancora sprovvisti (ad esempio Castiglione delle Stiviere, Gorizia, Monfalcone, Borgomanero, Milazzo, La Spezia mentre altri stanno lavorando alacremente per raggiungere questo obiettivo); con azioni di supporto e sostentamento ai Centri antiviolenza e alle Case Rifugio; con progetti di realizzazione di stanze “rosa” all’interno delle strutture sanitarie; con il finanziamento di corsi di formazione per le c.d. sentinelle (farmacisti, medici, sanitari, forze dell’ordine, insegnanti) pronte ad ascoltare ed aiutare le vittime a raccontarsi e a denunciare gli abusi che hanno subito prima che sia troppo tardi ed infine con convegni e iniziative volti a far conoscere e a diffondere il progetto tra la cittadinanza.

In conclusione il progetto “Codice Rosa Bianca” si pone l’obiettivo di rendere omogenee, su tutto il territorio nazionale, le procedure di accoglienza, ascolto e assistenza alle vittime di violenza, nella stragrande maggioranza donne, con il fine di prevenire e contrastare la diffusione di questo tragico fenomeno (che rappresenta un vero problema di salute pubblica) in una società che deve essere sempre più consapevole e rispettosa dei diritti e che si fa carico con determinazione ed accoglienza anche delle situazioni più difficile e delicate. E i club Soroptimist d’Italia sono impegnati proprio per il raggiungimento di queste importanti finalità.

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