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Le donne in Afghanistan ieri e oggi

Conversazione con la principessa Soraya Malek

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  • Club: Bari
  • Autore: Angela Saponari
  • Ultima modifica: Aprile 2023

Il 5 aprile alle ore 17.00 presso la Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto" il Soroptimist Club di Bari ha promosso ed organizzato un incontro con un'ospite d'eccezione, la principessa Soraya Malek d' Afghanistan, nipote dell' ultimo monarca illuminato e riformista del Paese. la serata ha previsto anche la visita alla mostra fotografica dell' artista barese Agnese Purgatorio "Parole Nomadi".

per l'occasione Club di Bari ha donato 1000,00 euro al Soroptimist della Turchia - Filiale della Ziraat Bank Gültepe a sostegno delle vittime del terremoto.

Eccezionale e coinvolgente incontro del Soroptimist International Club di Bari con la principessa Soraya Malek d'Afghanistan, nipote dell'ultimo monarca illuminato Amanullah Khan e della regina Soraya Tarzi, sovrani riformatori che nel loro breve regno 1919-1929, avevano introdotto nel Paese riforme modernizzatrici atte a migliorare le condizioni di vita della popolazione..

La principessa che è nata e vive a Roma è impegnata da sempre, attraverso la ' Soraya d'Afghanistan Foundation' a promuovere il lavoro e la dignità delle donne afghane, nel ricordo di sua nonna che fu la prima a togliere il velo e collaborò costantemente all'opera riformatrice del sovrano, tanto che il Time all'epoca le dedicò una copertina.

L'incontro è avvenuto il 5 aprile presso la Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto", alla presenza di un folto pubblico interessato a conoscere più approfonditamente dalle parole di chi le ha vissute le vicende passate e attuali dell'Afghanistan che sta vivendo una situazione di arretramento sotto il profilo culturale, sociale ed economico. Il rammarico della principessa è rivolto all'Occidente che durante i venti anni di occupazione non ha pensato a formare una classe dirigente e a migliorare le condizioni generali del popolo afghano, ma ha solo pensato ad addestrarlo militarmente. Non ha fatto eccezione l'Italia che degli 8 miliardi spesi ne ha impegnato il 90% unicamente per formazione e spese militari.

Ma Soraya Malek vuol guardare al futuro e il suo peregrinare tra le varie istituzioni e associazioni femminili ha lo scopo di far conoscere e sostenere la dignità delle donne afghane, il loro lavoro prevalentemente orientato verso l'artigianato e promuoverne soprattutto l'istruzione, attraverso l'istituzione in Italia di borse di studio destinate a questo scopo. Il che però attualmente non è scevro di difficoltà poiché per il visto oggi bisogna recarsi in Iran o in Pakistan, e uscire dal Paese non è affatto facile. Ma Soraya non demorde, sicura che in qualche modo si potrà fare, e sollecita il nostro aiuto.

I contatti finché ci sono stati gli occidentali sono stati fittissimi col suo Paese dove si è recata molte volte e dove è molto conosciuta e ammirata. Ultimamente, ha detto di essere stata invitata dal governo dei Talebani che forse vuole in qualche modo ripulire la propria immagine e aprirsi in un momento di totale isolamento dal resto del mondo civile. Ma lei ha già fatto sapere che se la vogliono ci andrà senza velo e col copricapo maschile pasthun che indossa abitualmente e che rappresenta la sua etnia di origine indoeuropea. Accetteranno? E' una donna forte come il popolo della sua terra, terra di conquista da sempre per la strategica posizione geografica causa di occupazioni di ogni genere, nell'ultimo secolo quella inglese ( proprio l'Inghilterra ha contribuito alla caduta di Amanullah Khan), poi sovietica e per ultima quella occidentale che, levate le tende all'improvviso, ha lasciato dietro di sé miseria e instabilità. Una instabilità che fa paura perché, afferma Soraya, il pericolo è quello di una nuova guerra civile.

La principessa ama molto il nostro Paese non soltanto perché vi è nata ma anche perché fu l'Italia a riconoscere per prima l'indipendenza afghana nel 1921 e fu sempre l'Italia quando nel 1929 il re Amanullah Khan fu deposto ad accoglierlo in esilio, su invito di Vittorio Emanuele III.

La presidente del Club di Bari Micaela Paparella, anche in veste di consigliera comunale con delega alla valorizzazione del territorio, in mattinata ha accompagnato la principessa a scoprire aspetti caratteristici della città. Nel pomeriggio, in Pinacoteca, dopo una conversazione con la sociologa Mirella Giannini e la proiezione di filmati d'epoca riguardanti le visite dei suoi nonni nelle capitali europee, la principessa è stata invitata a visitare la mostra fotografica dell'artista Agnese Purgatorio, illustrata dalla critica d'arte Anna D'Elia.

In serata, brindisi augurale al Circolo della Vela dove il presidente Titta De Tommasi ha omaggiato Soraya Malek di un volume sui cento anni del circolo, mentre la socia Angela De Tommasi ha fatto dono di una sua litografia sui palazzi più belli della città.

Il Club di Bari e Il circolo della Vela invieranno alla principessa Soraya un contributo in denaro che sarà portato da lei personalmente in Afghanistan e utilizzato per le attività femminili.

Marisa Di Bello


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