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Una stanza per accogliere le donne vittime di violenza

Il restyling del Soroptimist allo spazio realizzato nella Compagnia Carabinieri elbana

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  • Club: Isola d' Elba
  • Autore: Elena Casagrandi
  • Ultima modifica: Febbraio 2024

Restyling dell'  aula di ascolto per le donne vittime di violenza che decidono di denunciare abusi, maltrattamenti e violenze.

Il 3 febbraio 2024 è stata presentala, presso la Compagnia Carabinieri di Portoferraio, la nuova “tutta per sè” , rinnovata e resa più accogliente.

È evidente che la stanza “tutta per sè” presso la caserma della Compagnia Carabinieri di Portoferraio rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere. Questa iniziativa, resa possibile grazie al club Soroptimist Isola d'Elba, dimostra un impegno concreto nel fornire alle donne vittime di violenza uno spazio sicuro e accogliente dove possono denunciare abusi, maltrattamenti e violenze.


Il progetto, nato nel 2015 a livello nazionale e implementato nel 2016 anche nella struttura comunale che ospita la Stazione e la Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio, offre un ambiente meno formale e più familiare per favorire l'ascolto e incoraggiare le vittime a denunciare. La collaborazione tra il Club Soroptimist, i Carabinieri e i servizi sociali dell'ASL, con la figura della Dott.ssa Anna Garfagnini, ex coordinatrice del "codice rosa", sottolinea l'importanza di un approccio multidisciplinare per affrontare la complessità del problema.

La stanza “tutta per sè” diventa così un punto cruciale nella rete di sostegno che coinvolge istituzioni, forze dell'ordine, servizi sociali e organizzazioni della società civile. La sua ristrutturazione e il continuo impegno delle parti coinvolte confermano il desiderio di fornire un supporto completo alle vittime di violenza di genere.

Attualmente nelle caserme italiane dell'Arma ci sono 147 stanze “tutta per sè” e 47 nei Commissariati di Polizia. “Oggi confermiamo la continuità di questo progetto – ha detto la nuova presidente del Soroptimist Club elbano, Rosella Fascetti – in questi due anni di presidenza mi auguro di continuare questa collaborazione e poter assicurare anche ampliamenti tecnologici”.  Un'iniziativa per tutelare e accompagnare chi decide di far sentire la sua voce.

“Una donna che subisce violenza ha sensazione di paura – ha sottolineato Fascetti – dubbi, solitudine e sente la distanza che ci può essere con le istituzioni. Proprio per questo, la stanza “tutta per sè” riesce a far sentire le donne meno insicure sulle loro azioni”.

Fin dalle origini c' è stata la collaborazione dei servizi sociali Asl con la Dott.ssa Anna  Garfagnini, responsabile all' epoca dei servizi e coordinatrice del “codice rosa”. “Un progetto molto valido – ha sottolineato Garfagnini – perché chi lavora con le vittime di violenza sa quanto è importante che le donne abbiamo uno spazio che le faccia sentire ascoltate e credute. Perché sappiamo che le violenze avvengono tra le mura domestiche”.

Il sindaco di Portoferraio, Angelo Zini, evidenzia l'importanza di tali iniziative nel contesto locale, sottolineando la complessità del territorio e l'importanza di avere risorse come la stanza “tutta per sè”  e la casa rifugio per le donne vittime di violenza sull'isola. La collaborazione tra associazionismo, servizi sociali, forze dell'ordine e istituzioni emerge come la strada giusta per affrontare questa piaga sociale in modo efficace.

 â€œSappiamo che la violenza non è mai soltanto fisica ma anche piscologica  – ha commentato il Capitano della Compagnia Carabinieri di Portoferraio, Giuseppe Boccia – ed il modo per uscirne è quello di venire a denunciare. Con il Club Soroptimist abbiamo creato un ambiente per l'ascolto, meno istituzionale, meno ufficio, più accogliente e familiare. Prevenzione, ascolto e intervento sono gli strumenti che l'arma ha disposizione per contrastare questo fenomeno”.

 Anche sull'Isola ci sono stati infatti dei casi in cui i militari hanno avuto bisogno della stanza per comprendere i fatti, dialogare con la vittima e poi poter denunciare l'aggressione. Ed ora, rimessa a nuovo, è un tassello che va ad aggiungersi nella rete tra istituzioni, Usl, forze dell'ordine e mondo sociale e associazionistico che sta lavorando per prevenire la violenza di genere e assistere le vittime.




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