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Progetto nazionale DONNE IN CARCERE

Progetto
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  • Autore: Francesca Poli
  • Ultima modifica: Marzo 2024

Negli anni 2018-2023 si sono svolte attività nel Carcere del Coroneo di Trieste, dotato di Sezione Femminile, per arredare una stanza d'attesa per i minori in visita ai genitori carcerati e per offrire alle donne recluse un'opportunità di diploma professionale riconosciuto per "parrucchiera" e "compositrice di fiori artigianali".

Si è concluso il 4° Corso di parrucchiera rivolto alle detenute nel Carcere del Coroneo di Trieste, che dispone dell'unica Sezione Femminile in Regione. Partito dalla proposta di Fabienne Mizrahi, durante la sua presidenza del Club di Trieste, che ha avuto fin da subito l'adesione dei Club friulani di Udine e di Pordenone, essi "dal 2018 collaborano con diversi percorsi nel carcere di Trieste e hanno formato in questi anni più di 50 detenute proponendo anche corsi di estetica e di decorazione floreale" come attesta con soddisfazione la Referente Nazionale per tale attività Paola Pizzaferri, che aggiunge delle foto a documentazione del lavoro dei Club che hanno anche "donato e allestito un bellissimo salone attrezzato nella mansarda del carcere".

L'attenzione verso il carcere era iniziata negli anni precedenti con la Presidente Gabriella Clarich per allestire una stanza di attesa per i bambini che dovevano andare a trovare i genitori carcerati. Dopo l'avvio con la Presidente Fabienne Mizrahi, il service di formazione professionale per le donne carcerate è stato sostenuto dalla Presidente Alessandra Malacrea, sempre col supporto attivo in prima persona di Fabienne Mizrahi che ha coinvolto l'Ente di Formazione in grado di supportare l'ottenimento di un diploma ufficiale di qualifica professionale, previo corso di 40 ore con teoria e pratica.

Nel carcere non si possono fare fotografie alle persone, ma l'espressione delle donne che hanno ottenuto il diploma di qualifica di "parrucchiera" dà l'idea che con questo service di solidarietà tra donne si è aperta una porta di legalità per chi dovrà trovare una strada percorribile al momento di ritornare in libertà.


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