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Ricordo di Gabriella Repetto 1933-2020

Scritto dalla socia Maria Corona

Ricordo
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  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Maggio 2010

Con grande emozione e rimpianto mi sono impegnata a ricordare per voi care amiche del Soroptimist la Persona e l’Opera di Gabriella Repetto Olla.

Non potevo sottrarmi a questo compito perché le sono stata vicino per molti anni, chiedendo consigli e indicazioni di ricerca alla Grande direttrice dell’Archivio di Stato di Cagliari che, come tutti, ho avuto modo di apprezzare, anche perché al suo generoso incoraggiamento si deve, in anni ormai lontani, il mio ingresso nel club. Eravamo ad Ala Birdi in quel di Oristano ad un seminario indetto da quel grande organizzatore di eventi    culturali che è stato Girolamo Sotgiu. In una pausa dei lavori abbiamo fatto una passeggiatina nella campagna circostante, ed è emerso il discorso del nostro Club: Il Soroptimist.

Me ne aveva accennato la mia carissima amica Lella Diliberto Reale. “A me farebbe molto piacere” mi disse Gabriella ed il suo entusiasmo si concretizzò presto. La mia prima madrina è Lella, e Gabriella la seconda. La conoscevo di nome da tanti  anni, era stata collega all’Università di mio fratello Raffaele, che mi aveva raccontato di questa brillante amica, allora le studentesse della Facoltà di Giurisprudenza si potevano contare con le dita di una mano. In seguito come iniziai le mie ricerche, a mia volta laureatami, Gabriella divenne anche per me punto di riferimento come per tutti i giovani studiosi, impegnati nella ricerca storica; insieme all’indimenticato sovraintendente Giannino Todde. Diversissimi per temperamento e metodo collaboravano splendidamente. La porta di Giannino era sempre aperta sul lungo corridoio; per avere un colloquio con Gabriella occorreva farsi annunciare. Da ciò emerge un aspetto del suo carattere, era rigida con gli altri, ma assai  meno di quanto lo fosse con se stessa, per cui pretendeva serietà e concretezza. Non amava i fronzoli. Laureatasi in Giurisprudenza, specializzata, in archivistica, paleografia e diplomatica, nel 1956 ha vinto il concorso per la carriera direttiva negli archivi di Stato, con destinazione all’archivio di Stato di Cagliari; istituzione questa ancora vulnerata in senso materiale e morale dopo o bombardamenti su Cagliari del 1943. Io ricordo ancora quando intorno agli anni cinquanta, gli uffici del Genio Civile occupavano i locati dell’Archivio di Stato. Diventane in pochi anni dirigente, stringendo fattivi rapporti con l’università di Cagliari, rivitalizzando la sala di studio, e la scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica nella quale è stata per decenni docente di Archivistica e Istituzioni medioevali sarde., ha fatto diventare l’Archivio un centro di riferimento obbligato nella vita culturale dell’isola. Convegni, mostre,  seminari storici, la hanno vista frequentemente promotrice e collaboratrice, autrice nelle relative pubblicazioni e cataloghi.

 Aveva sposato nel 1959 Gianni Olla, (giovane promettente magistrato che chiuderà la sua carriera in Cassazione, da presidente della prima Sezione, di diritto civile), allora uditore giudiziario a Roma, e nella capitale ebbe la sua prima abitazione. Il padre di Gianni  Domenico Olla era stato un esponente di spicco del movimento cattolico cagliaritano, e annoverato tra i fondatori del vecchio Partito Popolare, legato a Romolo Murri; al  cattolicesimo della sua famiglia rimase sempre legata: era credente e praticante, ma senza ostentazioni, con una fede profonda, vissuta e radicata in sentimenti di interiorità e di riserbo. “I miei morti me li porto sempre con me” mi disse una giorno parlando della sua amata sorella mancata prematuramente. Dopo qualche anno nel 1966 era nata Marina oggi funzionaria dell’IPS, sua grande consolazione, che le ha dato la immensa gioia di un nipote ( che si chiama Giovanni come i due nonni).

Procederò con numerosi tagli data la vastità del suo curriculum, ma desidero che emerga quanta sia stata la qualità degli incarichi, delle onorificenze, il numero veramente imponente delle sue pubblicazioni.

Ha partecipato in modo significativo anche all’attività centrale del Ministero per i beni culturali di cui è stata rappresentante in molti congressi archivistici internazionali (Mosca, Bonn, Tel Aviv, Montreal) nella XVIIesima Conference International de la Table Ronde des Archives da lei organizzata a Cagliari nell’Ottobre del 1977. Rappresentante dell’Italia nel comitato internazionale dell’Unesco per il V  centenario della scoperta dell’America ha partecipato attivamente alla realizzazione della mostra mondiale Ciencia y Tecnica entre Viejo y Nuevo Mundo (siglos XV-XVIII), tenutasi a Madrid nel 1992.

Per la sua attività professionale le è stata conferita la commenda dell’Ordine al merito della Repubblica.

Collateralmente, ha sviluppato un’intensa attività scientifica e pubblicistica nei settori archivistico (da ricordare gli studi sulla consultabilità di documenti amministrativi dello Stato e sul concetto di archivio privato) e storico, quest’ultimo sul piano istituzionale e sociale della Sardegna del ‘300-‘400: Per le sue indagini storiche e per la sua professionalità nel settore della metodologia della ricerca archivistica , è stata chiamata dal Consiglio Regionale della Sardegna a far parte del Comitato scientifico che sovrintende alla pubblicazione della Collana Acta Curiarum Regni Sardiniae, avente come oggetto l’edizione critica degli Atti dei Parlamenti Sardi (sec.XIV-XIX).

Nel 1991 si è trasferita a Roma, (il marito Gianni era membro della Suprema Corte di Cassazione) dove ha rivestito l’incarico di capo della Sezione delle attività internazionali presso il Gabinetto del Ministro Alberto Ronchey nel 1992-1993, e quindi di consigliere ministeriale nell’Ufficio centrale per i beni archivistici. In questa veste ha ideato la mostra Gentium memoria archiva. Il tesoro degli archivi, poi realizzata a Castel S. Angelo nel 2996. Tesa a rendere sempre più evidenti – attraverso l’esposizione di materiale proveniente  da tutti gli archivi di Stato d’Italia - le potenzialità, per le ricerche storiche e non, immanenti al patrimonio documentario in essi custodito.  

Nel 1999 il presidente della Repubblica le ha conferito il Diploma ai Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’Arte, per aver ”ricoperto numerosi incarichi di servizio all’estero, ed essere autrice di innumerevoli pubblicazioni dedicate alla storia della Sardegna e alle discipline archivistiche”.

Nel 2005 La Deputazione di Storia Patria per la Sardegna le dedica il volume Studi sulle istituzioni amministrative e giudiziarie della Sardegna nei secoli XIV e XV, nel quale vengono riediti i suoi studi più importanti , come riconoscimento per il suo appassionato impegno nello studio delle istituzioni sarde e iberiche.

Nell’aprile del 2019 la ANAI ( Associazione Nazionale Archivistica Italiana) la nomina Socio Onorario come riconoscimento per la sua lunga carriera e punto di riferimento per le nuove generazioni di archivisti.

Come potete ben comprendere e ancor più vi renderete conto consultando la mole dei suoi scritti, era una donna super impegnata anche se nei rapporti umani non faceva trapelare l’entità e la grande qualità dei suoi lavori. Posso affermare, senza dubbio, che ben poche soroptimiste, anche in campo nazionale, possono vantare analoghi titoli. Quando era a Cagliari dove aveva mantenuto la sua abitazione, non ostante la sua permanenza a Roma, partecipava alle riunioni del club; ricordo anche che ha fatto parte di qualche Consiglio, e che ci ha regalato numerose e sempre bellissime conferenze, dando sempre il suo contributo fattivo e razionale nell’affrontare i problemi in discussione. Per i suoi impegni non ha potuto fare la presidente.

Aveva una penna facile e i suoi scritti costituiscono una lettura piacevole nonostante la complessità degli argomenti trattati. Si possono dividere i quattro settori: 1) ben 99 Pubblicazioni consistenti in articoli e saggi di archivistica e storia; 2) 12 Opere in collaborazione Con Marinella Ferrai, Carlo Pillai, Giannino Todde, Antonello Mattone ecc.; 3) 1 Curatela su Francesco Loddo Canepa. 4) 23 Recensioni alle opere dei maggiori storici isolani o che si sono occupati della Sardegna (Sorgia, Loddo Canepa, Luigi Berlinguer, B.Josto Anedda, Alberto Boscolo, Francesco C. Casula, Luisa D’Arienzo, Tito Orrù, Giovanni Todde. ecc.).

In questo mare magnum di pubblicazioni mi preme segnalare La donna cagliaritana tra ‘400 e ‘600 in La famiglia e la vita quotidiana in Europa dal ‘400 al ‘6oo, fonti e problemi,  Roma 1986 pp.251-276. (Ministero per i beni culturali ed ambientali. Pubblicazione degli archivi di Stato, Saggi, 4). Ancora La donna cagliaritana tra ‘400 e ‘600, in “Medioevo. Saggi e Rassegne”, 11,1986, pp.171-207. La donna ebrea a Cagliari nel ‘400, “Anuario de estudios medioevales”, 181988,pp. 551-562. Su questo tema appartenente al filone di ricerca sulla presenza degli ebrei in Sardegna al quale ha dedicato ben 5 articoli ha tenuto una conferenza al club. Così come ricordo una brillante conversazione sulla autenticità delle carte d’Arborea nella quale ha ricostruito con dovizia di particolari l’ambiente nel quale è maturato il falso che ha fatto tanto discutere gli esperti di italianistica. Infine mi preme ricordare, per la sua importanza, la mostra sulla Corona d’Aragona organizzata a Cagliari nel 1989, per la quale ha pubblicato una guida introduttiva di ben 31 Pagine, mostra che ha segnato un punto di approfondimento ineguagliato e di riflessione sui rapporti tra l’Isola e la Corona d ‘Aragona.

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