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Inaugurazione del Seabin

Progetto per la tutela dell'ambiente contro l'inquinamento dei mari

Inaugurazione
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  • Autore: Carla Sanjust
  • Ultima modifica: Marzo 2021

Il Club ha inaugurato al porto turistico Marina di Sant’Elmo il 18 marzo, il Seabin, il "cestino" che rende il mare più pulito. Il Seabin è stato donato dal Club alla Società della Marina che ne curerà a sue spese la gestione e manutenzione. La presidente Maria Ledda e le socie sono intervenute numerose oltre al Presidente dell’Autorità Portuale Massimo Deiana ed esponenti dell'Amministrazione Comunale. 

“Ogni giorno circa 730 tonnellate di plastica vengono riversate nel mar Mediterraneo, di queste 90 tonnellate nei mari italiani” ha evidenziato la Presidente Maria Ledda, “occorrono azioni concrete per fermare questa catastrofe. Crediamo che un futuro migliore debba partire dall'ambiente e in particolare da un mare migliore, un bene prezioso da rispettare e tutelare affinché continui ad essere una risorsa per le generazioni future. Il mare è vita, aiutando il mare, aiutiamo tutti noi."

Ideato da due surfisti australiani, il seabin lavora a ciclo continuo e in un anno raccoglie mezza tonnellata di plastica, fino a 1,5 chili di detriti al giorno. Non solo oggetti di grandi dimensioni, ma anche microplastiche e microfibre: quelle che finiscono nel nostro ciclo alimentare attraverso i pesci e il sale.

Il dispositivo lavora immerso nell’acqua agganciato a un pontile galleggiante con la parte superiore a livello della superficie e raccoglie i detriti sfruttando l’azione del vento e delle correnti.

Se abbiamo cestini per terra perché non metterli in mare? Lo slogan dei creatori del Seabin è una domanda che apre la strada a nuove consapevolezze. È importante sottolineare che il valore del progetto va ben oltre i rifiuti raccolti, per una vera transizione ecologica serve l'impegno di tutti e queste installazioni con relative comunicazioni hanno il compito di sensibilizzare e tenere alto il livello d'attenzione delle persone.

I maggiori quotidiani sardi hanno dato massima visibilità al progetto pubblicando gli articoli anche nelle versioni online.

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