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Diritti e Giornate mondiali

3 Dicembre Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Diritti

Oggi si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con disabilità. I disabili rientrano fra i soggetti fragili, pertanto più esposti a forme di violenza; in particolare i bambini disabili risultano essere estremamente vulnerabili, e possono essere vittime della violenza in vari contesti, compresi la scuola, l’ambiente domestico o gli istituti di assistenza. Pubblichiamo di seguito un articolo che evidenzia i progressi fatti dalla legislazione italiana per favorire il processo di inclusione che per realizzarsi pienamente deve nascere all’interno della scuola, comunità educante volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni.

 

La Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità

di Maria Emanuela Bacci Di Capaci, docente di scuola media di 1° Grado e Segretaria del Soroptimist Club di Livorno

 Oggi 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, istituita nel 1981 dall’ONU per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione, per garantire le effettive opportunità per ogni persona disabile di partecipazione alla vita politica, sociale, economica, e culturale contro ogni forma di discriminazione e violenza.

Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite, rendendola un appuntamento non solo per le persone con disabilità, ma anche per le loro famiglie, gli operatori, i professionisti che operano nel sociale e, più in generale, per tutti i cittadini europei.

La “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità“, ratificata da 180 Nazioni e adottata nel 2006, ha come  fine da perseguire “quello di proteggere ed assicurare il godimento  di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva partecipazione ed inclusione all’interno della società” e invita gli Stati ad adottare misure necessarie per identificare ed eliminare tutti gli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili.

L’Agenda 2015-30 delle Nazioni Unite ha poi al suo interno 7 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) che fanno esplicito riferimento alle Persone Disabili. “L’integrazione delle persone con disabilità permette lo sviluppo inclusivo e sostenibile in grado di promuovere una società resiliente per tutti attraverso l’eliminazione della disparità di genere, il potenziamento dei servizi educativi e sanitari e, in definitiva, l’inclusione sociale di ogni cittadino”.

La società inclusiva si costruisce a partire dalla scuola, comunità educante che crea i presupposti per l’affermazione della piena dignità per tutti. L’obiettivo 4 dell’Agenda 2015-30, relativo all’educazione, sostiene che entro il 2030 è necessario “assicurare l’equo e abbordabile accesso a tutte le donne e uomini, ragazzi e ragazze alle università; eliminare le disparità di genere nell’educazione e assicurare equo accesso a tutti i livelli di educazione ai disabili.

Si calcola che, purtroppo, una persona su sette – su tutta la popolazione mondiale (7 miliardi) – sia affetta da una tipologia di disabilità, e che almeno 100 milioni di persone colpite siano bambini. I bambini affetti da disabilità sono statisticamente più esposti ad atti di violenza rispetto ai non disabili, in una proporzione di quattro volte maggiore. L’80% delle persone colpite da una disabilità vive in paesi in via di sviluppo dove un terzo dei bambini in età scolare è affetto da disabilità. D’altra parte sviluppo e disabilità sono legati: dove sono analfabetismo, malnutrizione, disoccupazione, sottoccupazione, lì nascono più disabili. Il 50% delle persone disabili non può sostenere le spese sanitarie.  In Italia le persone con gravi limitazioni sono 3 milioni e centomila, il 5,2% della popolazione (rapporto Istat, riferito all'anno 2017). 

Lo Stato italiano possiede oggi una delle legislazioni più avanzate al mondo in tema di tutela, assistenza e integrazione scolastica delle persone disabili.

Nel percorso legislativo effettuato, una pietra miliare è stata la legge 517 del 1977 che ha sancito il diritto alla frequenza scolastica di tutti i portatori di handicap e ha introdotto la figura dell’insegnante di sostegno, docente specializzato che deve collaborare con il docente di classe per aiutare l’alunno con percorsi didattici personalizzati.  Altre importanti normative sono state la legge 41 del 1986 che ha sancito l’eliminazione delle barriere architettoniche che precludevano l’accesso a scuola e la sentenza della corte costituzionale n°215 del 1987 che dava pieno diritto ai disabili di frequentare anche le scuole secondarie di secondo grado e che ribadiva con chiarezza il diritto incondizionato per tutti gli studenti portatori di disabilità di poter frequentare le scuole di ogni ordine e grado.

Nel 1992 viene infine emanata la legge 104 o legge quadro, punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità. Ci sono stati successivi interventi legislativi, fra i quali il decreto legislativo n°112 del 1998 che definiva le competenze dei comuni e delle province per i servizi di supporto organizzativo ai disabili con la presenza della figura dell’assistente all’autonomia, che supporta il disabile non solo nella didattica ma anche nella partecipazione alle attività della classe, al fine di favorire l’inclusione anche a livello relazionale e sociale.

Pertanto per la normativa vigente, il percorso educativo e di formazione degli alunni con disabilità è affidato principalmente a due figure professionali: gli insegnanti di sostegno e gli assistenti all'autonomia e comunicazione. Gli insegnanti di sostegno insieme agli altri docenti elaborano la programmazione didattica per l'allievo e per la classe. Sono il fulcro del percorso di inclusione punto di raccordo fra il disabile, la classe e gli insegnanti, e fra la scuola e la famiglia, perciò la legge prescrive che non si possa scendere sotto la quota di almeno un insegnante di sostegno ogni due alunni disabili. Gli assistenti all'autonomia e alla comunicazione coadiuvano l'attività dell'insegnante di sostegno, in particolare nelle relazioni tra il bambino e i compagni di classe e nella partecipazione alle attività della scuola. A differenza degli insegnanti di sostegno, questo servizio è generalmente finanziato dagli enti locali.

 

Circa il 3% degli alunni che frequentano le scuole italiane, da quelle per l’infanzia alle superiori, è portatore di una disabilità. Il tipo di problema di salute più frequente è la disabilità intellettiva, che riguarda il 46% degli alunni con diritto al sostegno. La metà degli studenti con sostegno (48%) presenta più di una disabilità o disturbo. In particolare gli alunni con disabilità intellettiva nel 61% dei casi hanno anche altri problemi di salute. Negli ultimi trent'anni la quota di alunni la cui disabilità è stata certificata è cresciuta notevolmente, pertanto il sistema educativo è spinto a trovare soluzioni per includere in maniera sempre più adeguata.

Purtroppo nella scuola la carenza di strutture e di risorse rende spesso difficile procedere verso una integrazione compiuta e soddisfacente. Negli ultimi anni, poi, le sempre più stringenti esigenze di bilancio (“razionalizzazione” o “tagli”) che hanno provocato il progressivo aumento del numero di alunni per classe, anche nei casi in cui fossero presenti uno o più allievi disabili, sono andate a tutto detrimento della didattica generale, nonché degli obiettivi di integrazione prefissati dalla legge. Tuttavia la presenza nelle aule scolastiche italiane di alunni disabili è ormai una realtà consolidata che ha determinato una positiva riorganizzazione dei percorsi educativi e formativi.

La convivenza tra disabili e normodotati è una sfida e una opportunità per tutti, un’occasione di crescita e di stimolo per la scuola, cioè per tutte le persone che la vivono ogni giorno con il loro impegno: docenti, studenti e personale ausiliario.

Il Soroptimist International, come associazione che promuove la cultura della solidarietà, la protezione dei soggetti più vulnerabili e in generale la tutela dei diritti umani, è da sempre impegnato, con azioni concrete, negli obiettivi di salvaguardia e rispetto dei diritti dei minorenni disabili e non, all’interno della famiglia, nella scuola e nella comunità sociale.

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