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Le api: simboli e frammenti poetici

Continua il nostro percorso di studio del mondo delle api

Alda
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Dopo l'intervista all'apicoltore ecco un articolo sul simbolismo delle api e i legami con la poesia.

Le api: simboli e frammenti poetici - Fiorella Chiappi, Presidente Soroptimist club Livorno

 

L'ape è presente nelle simbologie di tutte le società dall'Oriente all'Occidente e con tracce nella mitologia, nelle religioni, nell'esoterismo, nell'araldica e nelle varie forme di arte. Il suo simbolismo è complesso e talvolta caratterizzato da rappresentazioni contrapposte. "Pochi animali hanno un ruolo simbolico tanto importante quanto questo insetto, che organizza il suo alveare come uno stato."[1]

Per gli antichi Egizi l'ape aveva un'origine divina, essendo nata dalle lacrime di Ra[2], ed era vista come una forma dell'anima in grado di riportare in vita il defunto se entrava nella sua bocca. Presso gli antichi Greci, Celti e Germani, l'ape, produttrice di miele, ha rappresentato il simbolo dell'abbondanza e della ricchezza e per la sua scomparsa nei mesi invernali e il suo ritorno in primavera ha raffigurato anche l'eterna rinascita e il rinnovarsi della natura.vLe api erano presenti anche nei culti della Grande Madre. I greci erano soliti consacrarle alla luna, rappresentazione femminile per eccellenza, e accompagnarle a Diana Efesina, una delle personificazioni mitologiche della dea Madre. Nell'antica Roma l'ape è presente come simbolo di virtù; nella civiltà cristiano-cattolica dell'anima, castità, verginità, integrità e comunità cristiana. Per Sant'Ambrogio la Chiesa è come un alveare in cui tutti i suoi membri cercano di acquisire solo il meglio ed evitare la superbia. Per altri, come Bernardo da Chiaravalle, questi esseri sono il simbolo dello Spirito Santo. L'ape, che sparisce per i tre mesi invernali e rinasce a primavera, è stata associata, inoltre, al Cristo che è morto e resuscitato dopo tre giorni.

In ambito profano l'ape regina, a lungo considerata un maschio, è stata eretta a simbolo della regalità. Probabilmente lo stemma gigliato francese è una stilizzazione delle api.

Quest'animaletto, così vitale per l'equilibrio dell'ambiente ma anche a rischio, ha assunto negli ultimi decenni un nuovo significato simbolico: quella di sentinella degli squilibri ambientali e di quanto occorra per il futuro del nostro mondo.

Nella poesia delle varie civiltà incontriamo spesso l'immagine delle api. Nella letteratura italiana non possiamo non citare Dante Alighieri, che nel XXI Canto del Paradiso della "Divina Commedia", per presentare gli angeli presenti nella Candida Rosa (luogo dove risiedono i beati del Paradiso), usa una metafora apiaria: "Sì come schiera d'api che s'infiora/una fiata e una si ritorna/là dove il suo laboro s'insapora." In seguito numerosi sono i riferimenti alle api di poeti italiani: da Lorenzo dei Medici a Pascoli e molti altri. Segnaliamo fra i tanti Trilussa che vede in quest'insetto svolazzante il simbolo della capacità di cogliere la bellezza nella vita. "C'è un'Ape che se posa/ su un bottone de rosa:/ lo succhia e se ne va …Tutto sommato, la felicità/è una piccola cosa."(Felicità). Fra gli ultimi poeti italiani, che rappresentano l'ape come nuovo emblema della natura, c'è Franco Marcoaldi che con vena pungente e ironica nel suo libro "Animali in versi" non fa altro che far ammettere al suo  protagonista, un "rubicondo apicoltore", la netta superiorità delle api.

Ritroviamo l'insetto d'oro anche in molte liriche della letteratura europea e americana; non possiamo non ricordare Pablo Neruda, in "Ode all'Ape" che ne coglie anche l'aspetto combattente: " Api, Lavoratrici pure, /ogivali/operaie, /fine, scintillanti/proletarie, / perfette, / temerarie milizie/che nel combattimento attaccano/con pungiglione suicida/ronzate, /ronzate sopra/i doni della terra." Un accenno anche al simbolismo luminoso di Garcia Lorca: "Api d'oro cercano il miele, dove sarà?/ È nell'azzurro di un fiorellino/sopra un bocciolo di rosmarino." (Api d'oro).

Ricordiamo, infine, la presenza delle api in molta poesia femminile.

Emily  Dickinson, con il suo spirito lirico e romantico, l'ha utilizzata per rappresentare diversi stati d'animo: dal desiderio di vita e di bellezza a quello di libertà. "L'ape fa la corte al fiore, il fiore risponde all'appello/ed essi celebrano nozze gioiose, i cui invitati sono cento foglie; /il vento corteggia i rami, i rami si fanno conquistare/e il padre affettuoso cerca la fanciulla per il figlio." (La pietra bianca)."Non essere che un'Ape/Su  una zattera d'Aria/E remare a Zonzo per tutto il giorno/E ancorare oltre la Sbarra/Che libertà! Così la immaginano i Prigionieri/Che stanno chiusi nelle Segrete." (Potessi cavalcare senza fine). La scoperta del matriarcato delle api è una conquista del XVII secolo; da allora sono diventate l'immagine naturale di nuove simbologie, fra cui quelle di Sylvia Plath, la poetessa di Boston, figlia di un entomologo. Nella lirica "La riunion delle api", l'alveare diventa l'emblema della società femminile dominata da quella patriarcale, violata da un predatore: "Il bianco alveare, compatto come una vergine, occlude/La sua fecondità, il suo miele, brusisce quieto. /Fumo si spande e serpeggia nella radura. / La mente dell'alveare pensa che questa è la fine." Finiamo con la nostra grande poetessa Alda Merini, sensibile alla grandezza della vita, ma anche a quanto fa soffrire e turbare la mente e che, identificandosi con l'insetto dorato, scrive: "Sono una piccola ape furibonda."


[1] Biedermann H. Simboli (1989). Milano: Le Garzantine.
[2] https://www.mitiemisteri.it/simbologia-significato-degli-animali/ape

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